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Enel, chi gongola (e chi è all’erta) per la banda larga alla Starace

Governo gongolante, Telecom perplessa anzi un po’ irritata, Metroweb alla finestra, operatori concorrenti di Telecom molto attenti e interessati. Sono queste le prime reazioni che si raccolgono nei palazzi politici e aziendali dopo la disponibilità messa per iscritto da parte di Enel a realizzare l’ultimo miglio in fibra ottica. Disponibilità che emerge, dopo le indiscrezioni delle scorse settimane (la prima è stata quella scritta da Andrea Bassi del Messaggero), da un documento presentato dal gruppo elettrico nell’ambito di una consultazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Documento di cui parla oggi il quotidiano la Repubblica in un articolo di Claudio Tito.

GLI SCENARI

Questo in sintesi il nocciolo del progetto Enel per lo sviluppo della banda ultralarga: l’azienda è pronta a mettere a disposizione le proprie infrastrutture, offrendo agli operatori l’accesso alle cabine di distribuzione e ai tralicci di trasmissione elettrica, adatti ad ospitare gli apparati di trasmissione wireless. Ma non è il solo scenario. Si ipotizza tra gli addetti ai lavori anche di una potenziale partecipazione al veicolo Metroweb. Così come la partecipazione alle gare nei cluster indicati dalla Strategia digitale per l’Italia presentata dal governo.

IL DOCUMENTO DI ENEL

Ecco quello che scrive l’Enel all’Agcom: “L’utilizzo di infrastrutture elettriche per la posa di fibra ottica, in luogo dell’esecuzione di onerose opere di scavo, è una interessante opportunità per lo sviluppo della banda ultralarga, in quanto consente una contrazione dei costi di installazione ed una elevata velocità di dispiegamento della rete TLC, grazie all’estrema capillarità e penetrazione del territorio delle suddette infrastrutture (circa 1.200.000 Km di linee elettriche, 450 mila cabine di distribuzione)”. La rete di distribuzione elettrica è pervasiva, si pensi ad esempio che per ogni cabinet stradale di rete fissa di telecomunicazioni “…sono presenti in media 3 cabine di distribuzione elettrica, situate in posizione molto prossima agli edifici serviti; mediamente 50-100 metri da essi”.

LA MISSIVA DI STARACE

Gli uffici di Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, hanno inviato all’Agcom il 14 aprile scorso una missiva in cui si sottolinea che “Enel possiede una infrastruttura esistente, costituita da reti di tipo aereo e cabine di distribuzione in grado di ospitare cavi in fibra ottica”. Grazie ad una recente normativa infatti il cavo della banda larga potrà essere “steso” anche sui tralicci elettrici con la cosiddetta “posa aerea”. “Una opzione – scrive Repubblica – che supera le difficoltà degli scavi e ne comprime i costi. Ma soprattutto consente di raggiungere – come si sottolinea nella lettera all’Agcom – i cosiddetti Cluster C e D, ossia le aree del Paese più sottoposte al digital divide: le zone di montagna, le campagne più isolate. E quindi raggiungere direttamente gli edifici e gli appartamenti con la tecnologia FTTB (fiber to the building) e FTTH (fiber to the home)”.

LA MAPPA DEI CLUSTER

Per i Cluster A e B, in sostanza le grandi città, Enel punta ad accordi con alcune delle municipalizzate che detengono la rete elettrica (visto che in sette città, come Roma, Milano, Torino e Genova Enel non è presente) ma anche con Metroweb che ha già costruito una porzione consistente di banda larga nei grandi comuni: “Il contributo di Enel – si legge nella lettera all’Agcom – sarà sinergico con le reti già esistenti”.

IL DOSSIER CONTATORI

“L’implementazione dei progetti pilota per i contatori intelligenti – si legge nella relazione finanziaria annuale 2014 – è stata posticipata dal 2014 al 2015, con conseguente slittamento del termine previsto per una loro diffusione su larga scala”.

Come da tempo annunciato da Enel sulla scia di quanto avviene anche in altri Paesi europei, la società ha provveduto alla sostituzione dei tradizionali contatori elettromeccanici con i cosiddetti smart meters, i moderni contatori elettronici che consentono la lettura dei consumi in tempo reale e la gestione a distanza dei contratti. Secondo dati ufficiali di Enel ad oggi sono 32 milioni i contatori elettrici della clientela retail.

Ma ulteriori investimenti e sostituzioni potrebbero essere legati alla posa della fibra ottica nell’ambito del progetto da 6,5 miliardi illustrato per sommi capi dal governo.

I TEMPI PREVISTI

L’operazione potrebbe richiedere meno tempo del previsto: “Quest’opera di riammodernamento in una prima fase era stata progettata con una scadenza decennale. Ma nei contatti intercorsi tra esecutivo e vertici aziendali i tempi si sono stretti in maniera sensibile”, si legge su Repubblica.
Entro maggio il governo dovrà determinare modalità e quantificazione degli incentivi per costruire la nuova rete: “Se parte dei 6,5 miliardi in 5 anni sarà destinata a Enel, allora l’intera opera sarà completata in tre anni”, ha scritto Tito.

LE REAZIONI NEL GOVERNO

Dall’esecutivo filtrano giudizi positivi per l’iniziativa di Enel. D’altronde si sa che il premier Matteo Renzi e Starace avevano parlato da tempo di questa possibilità. E alla vicenda Renzi ha dedicato il primo tweet della giornata:

Ma l’entrata in scena di Enel nella partita della banda larga non ha solo un significato anti Telecom. A Palazzo Chigi e al ministero dello Sviluppo economico rimarcano soprattutto la valenza sistemica dell’iniziativa che non ostacola le altrui iniziative ma che può essere sinergica con quella di altre aziende del settore sul terreno della banda larga per raggiungere gli obiettivi dell’esecutivo.

LE AZIENDE IN ATTESA

In casa Telecom si attende di capire meglio la portata dell’operazione in fieri, anche se in ambienti vicini al gruppo capitanato dall’ad, Marco Patuano, non si lesinano stupire per la sortita. Comunque al momento Telecom Italia pensa di giocarsi da sola la partita della banda larga, con i 10 miliardi di euro di investimenti annunciati. E mercoledì prossimo nell’assemblea dei soci c’è chi in ambienti finanziari si attende che Patuano possa anche rafforzare l’importo finora indicato.

Grande interesse per la mossa di Starace si raccoglie tra gli operatori concorrenti di Telecom. Qualsiasi forma assumerà la presenza di Enel nel piano per la banda larga (concorrere alle gare nei cluster, partecipazione al veicolo Metroweb, investimenti in solitaria) – si dice – la prospettiva è vista in maniera positiva.

LA PAROLA DI ENEL

Che dice Enel? “Noi facciamo il nostro mestiere. Lo facciamo oggi e lo faremo domani. L’energia è il nostro mestiere e questo faremo. Certo, è chiaro che le infrastrutture devono evolvere anche nel mondo dell’energia”, ha detto il presidente di Enel, Patrizia Grieco a margine della relazione annuale di Consob. “A prescindere da Enel, penso che la banda larga sia un obiettivo strategico”, ha aggiunto Grieco.

 



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