Nella poltiglia di opinionismi in cui noi giornalisti siamo maestri (mea culpa mea culpa), è opportuno cercare personalità che sappiano di cosa parlano e scrivono. Da tempo girovagavo in rete per individuare un addetto ai lavori che non parlasse di scuola solo agli addetti ai lavori – ovvero in maniera involuta e criptica per mostrare la propria smisurata cultura, incomprensibile ai più – ma che con passione e competenza potesse chiarire fatti e temi nella confusione del perenne bla bla.
Un giorno ho trovato uno scritto di suor Anna Monia Alfieri, ho letto altri suoi interventi su Buona Scuola (e Cattiva Propaganda) come presidente di Fidae (federazione di scuole cattoliche paritarie) Lombardia, e le ho chiesto: le va di avere un blog su Formiche.net?
Mi ha sottolineato qualche sua titubanza, mi ha chiesto un paio di delucidazioni e poi il blog è partito, mentre il magma delle proteste sempre uguali da decenni copriva fatti, progetti e norme in cantiere.
Con passione, precisione e competenza, suor Anna sta facendo una opera di informazione e divulgazione che non ha pari.
Pochi concetti chiari, tanto buon senso, zero ideologismi, molte chicche. Leggere, per credere, i suoi post su Formiche.net.
Ma oggi è il giorno del preside-sceriffo. Anzi, del preside-dittatore, visto che ieri in Parlamento è passata la norma di quel dittatorello di Matteo Renzi sui poteri del dirigente scolastico. Per non farsi sommergere da banalità e sindacalismi, meglio lasciare la parola a suor Anna Monia Alfieri.
Le ha chiesto Goffredo Pistelli del quotidiano Italia Oggi: “Secondo lei quindi, fino a oggi, mancava autonomia vera?”.
Risposta di suor Anna: “Oggi non c’è un solo preside che possa scegliere i docenti, che possa fare uno straccio di programmazione sulla quale ottenere fondi da Roma. Oggi un dirigente scolastico sa che i contribuiti arriveranno, pochi e per tutti. Niente che sia legato all’efficienza di ogni singola scuola. Questa non è autonomia!”.
Poche parole per sbugiardare troppe chiacchiere.