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Podemos, ecco chi sono (e cosa pensano) le grilline spagnole che festeggiano

La vittoria di Podemos alle elezioni municipali di ieri in Spagna ha un volto femminile. Ada Colau a Barcellona con il 25,2% dei voti e Manuela Carmena a Madrid con il 31,9% hanno fatto lievitare i voti all’organizzazione euro-scettica guidata da Pablo Iglesias (qui il ritratto di Formiche.net).

Pablo Iglesias, Íñigo Errejón (qui il ritratto di Formiche.net), Juan Carlos Monedero, Pablo Echenique e Luis Alegre sono alcuni dei rappresentanti più noti di Podemos, esponenti di una generazione che ha dichiarato “guerra” alla politica tradizionale spagnola.

POCHE DONNE (FORTI)

Come l’alleato greco Alexis Tsipras, che nel nuovo governo formato a gennaio non ha nominato neanche una donna nell’esecutivo, Podemos ha scommesso su pochi volti femminili nella lista elettorale del 24 maggio. Su 13 candidati, soltanto due erano donne. Ma all’interno del partito ce ne sono molte con una rilevante formazione accademica e un peso politico in crescita, grazie anche all’esposizione sui media.

UNA CITTADINA COMUNE

Il successo più forte di Podemos nelle elezioni di ieri è stato a Barcellona, dove Ada Colau è diventata sindaco. E’ riuscita a sconfiggere la candidata di Ciudadanos (qui chi è e cosa vuole), un partito che è nato ed è cresciuto in Catalogna. Originaria di Barcellona, classe ’74, Colau si considera una “donna semplice”. In un servizio realizzato dalla Bbc a febbraio del 2014 sostiene: “Non sono particolarmente intelligente, non sono potente. Sono una personale normale e questo mi preoccupa. Sono la prova di quanto potere possono avere i cittadini normali”.

SENZA LAUREA (MA CON L’ERASMUS)

Colau ha frequentato la Facoltà di Filosofia all’Università di Barcellona, ma si è fermata a due esami dalla laurea. Non si è fatta mancare un progetto Erasmus a Milano. Dopo una breve carriera televisiva come attrice nel programma “Dos + una” di Antena 3 Televisión è entrata a fare parte del movimento “okupa”. E’ famosa perché nel 2013 venne arrestata durante alcune proteste contro la disoccupazione. Si è spesa anche per rappresentare cittadini sfrattati per non essere riusciti a pagare il mutuo sulla casa. Un’esperienza che ha spinto la Colau a scrivere un libro pubblicato in catalano e in spagnolo: Vite ipotecate.


EX GIUDICE OVER 65

Un altro personaggio femminile artefice del successo di Podemos nelle elezioni di ieri è l’ex giudice Manuela Carmena. Nata a Madrid nel 1944, è avvocato dagli anni ’60 esperta in diritto del lavoro. In pensione dalla magistratura dal 2010, si è candidata alle primarie di Podemos nella lista Ahora Madrid e s’è imposta con il 63% dei voti. Alle elezioni ha avuto il 31,85 % dei voti, arrivando seconda dopo Esperanza Aguirre. Ciò le consente di essere decisiva nella formazione del nuovo governo municipale.

INTERLOCUTORE CON IL PSOE

Secondo un ritratto pubblicato dalla rivista El Confidencial, Carmena è stata portavoce del Consiglio Generale del Potere Giudiziale e delegata dei Paesi baschi. Vorrebbe modificare la Costituzione per “adeguarla alle necessità dei cittadini come in altri Paesi”. È membro del think tank Fundación Alternativas, vicino al Psoe, al quale partecipano anche Felipe González e José Luis Rodríguez Zapatero. Secondo la stampa spagnola, una coalizione con il Psoe a Madrid sarebbe probabile.

Storica leader anti-franchista, Carmena ha vissuto in prima persona il massacro contro gli avvocati di Atocha nel 1977. Ha raccolto i voti di chi ha più di 65 anni. Nel 2014 ha pubblicato il libro Perché le cose possono essere diverse: Riflessioni di un giudice (Ediciones Clave Intelectual).

DAL BAR DI TAPAS AL PARLAMENTO EUROPEO

Un’altra delle donne di Podemos è Lola Sánchez. Nata a Valencia nel 1978, Sánchez ha lasciato il bar di Cartagena dove serviva “tapas” e birre per occupare un seggio nel Parlamento europeo. Laureata in Scienze politiche e Sociologia all’Università di Granada, è stata docente in un istituto professionale a Murcia, fino a quando è arrivata la crisi economica. Un articolo pubblicato da El Correo racconta l’avvio di una piccola bottega artigiana a Cartagena da parte di Sánchez, ma è fallito. È stata professoressa di spagnolo in Islanda, Scozia e Stati Uniti.

Nelle primarie di Podemos per le elezioni europee è arrivata quarta nella lista. Si è avvicinata molto all’ala critica del partito, guidata da Pablo Echenique. Ha rifiutato diverse nomine dirigenziali perché è convinta che Podemos “debba essere aperto a tutti e non essere restare in mano a pochi”.

LA FIDANZATA DEL NUMERO DOS

Il volto di Rita Maestre, una delle donne più influenti di Podemos, è conosciuto anche all’estero. membro del Consiglio cittadino e responsabile delle Politiche di benessere di Madrid, è anche fidanzata con Íñigo Errejón, numero due del partito. Maestre è stata intervistata il 9 febbraio scorso da Corrado Formigli a Piazza Pulita ed è diventata celebre nel 2011, quando è stata arrestata per la profanazione della cappella dell’Università Complutense di Madrid. Era entrata in Chiesa con altre ragazze, in stile “femen”, urlando frasi femministe contro la presenza della religione nel campus.

Nata a Madrid nel 1988, è laureata in Scienze della Comunicazione alla Complutense di Madrid con un master in Economia. È stata una delle fondatrici dell’associazione Gioventù senza futuro, membro del movimento degli Indignados e reporter de La Tuerka. È anche portavoce dell’associazione universitaria Contrapoder.

Un’altra donna di rilievo all’interno di Podemos è Tania Sánchez. Partner di Pablo Iglesias fino a qualche mese fa, Sánchez era deputata autonoma della Sinistra Unita nell’Assemblea di Madrid dal 2011. Uno caso di corruzione su un contratto di circa mezzo milione di euro l’ha costretta a dimettersi e, secondo i critici, è stato il motivo della rottura con Iglesias, chissà se definitivamente.


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