Da Bergamo a Vicenza con furore. Il direttore generale di Ubi Francesco Iorio ha lasciato Bergamo e la guida di Ubi e passa alla Popopolare Vicenza dove ricoprirà il ruolo di direttore generale e consigliere delegato.
Le strutture organizzative e le responsabilità attualmente in capo a Iorio, che è uscito ieri dal gruppo Ubi, passeranno temporaneamente al consigliere delegato Victor Massiah, spiega una nota di Ubi. L’assunzione del manager è stata deliberata all’unanimità dal Cda della Popolare di Vicenza presieduta da Gianni Zonin e decorre dal primo giugno. Iorio prenderà il posto di Samuele Sorato che lo scorso 12 maggio ha rassegnato le dimissioni dalle cariche di amministratore delegato e direttore generale della popolare vicentina.
PRIMO TRA CINQUE
Il nome di Iorio si è fatto strada velocemente tra i candidati, una rosa di cinque nomi, dopo che era brevemente circolato come favorito quello del 76enne Divo Gronchi. Il consiglio di amministrazione pare abbia scelto infine un personaggio più adatto alle attese della Bce. La banca centrale europea ha anche avuto un peso importante nelle dimissioni di Sorato che, secondo il Giornale di Vicenza, avrebbe pagato il dazio delle ispezioni condotte da Francoforte; ispezioni che avevano accesso i fari anche su un paio di controverse “operazioni legate agli aumenti di capitale”. Perché Iorio? Perché il frusinate 48enne è tra i più apprezzati banchieri italiani ed è considerato adatto a svolgere la transazione della Popolare vicentina verso la sua nuova veste di banca che punta a trasformarsi in società per azioni, come previsto dalla riforma del governo per le maggiori undici banche popolari. (qui tutti gli ultimi approfondimenti di Formiche.net sul tema)
CHI è FRANCESCO IORIO
Dunque chi è Francesco Iorio? Qualcosa lo racconta il curriculum ufficiale che ancora appare sul sito di Ubi: “Francesco Iorio si è laureato in Giurisprudenza con specializzazione in indirizzo Economico Bancario presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ha ricoperto incarichi presso primarie società bancarie e assicurative, oltre ad aver maturato importanti esperienze in società di Consulenza (Accenture, Bain). Negli anni 2002/2003 è stato Vice Direttore Generale e Responsabile Direzione Commerciale di Gruppo del Gruppo Banca Popolare Commercio e Industria”. Una carriera interamente spesa nel credito, se si esclude la prima esperienza nella consulenza: nel 2007 Iorio diventa vice direttore generale di Ubi per poi, due anni dopo, essere nominato condirettore e direttore generale nel 2012.
“GLI ECONOMISTI? NON CI BECCANO MAI”
Ma per sapere qualcosa di più del temperamento di Iorio e dello stile con cui condurrà la transazione della popolare veneta e il possibile round di consolidamento che tutti si attendono, è possibile attingere da qualche discorso pubblico. Come quello che ha tenuto all’ultimo congresso della Uilca, un sindacato con cui Iorio ha dialogato. Senza però mandarle a dire a nessuno. “Gli economisti? Non vorrei fare la Cassandra, dicendo che gli economisti non ci beccano mai, ma è vero: non ci beccano mai al negativo”, aveva detto, per esempio, a ottobre scorso, sarei molto contento se l’Italia crescesse dell’1,1% nel 2015, ma credo non sarà così”. E quanto alle banche, “credo che ci debba essere un ripensamento complessivo di modelli di servizio e di professionalità. Il rilancio delle banche passa innanzitutto dalla capacità di motivare i nostri dipendenti. Credo ci siano uomini di valore e valori in campo. La strada è in salita, ma dopo la salita speriamo di poter percorrere una discesa altrettanto ripida”.