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Fondazione Clinton, ecco numeri e segreti della campagna elettorale di Hillary

La strada di Hillary Clinton verso la Casa Bianca è tutt’altro che spianata. L’immagine dell’ex first lady non è mai stata così ammaccata. Il consenso nei suoi confronti è il più basso degli ultimi 14 anni. Secondo un sondaggio diffuso dalla Cnn, solo il 46% degli americani pensa che sia onesta e trasparente, mentre il 50% ha un’opinione negativa di lei come persona. Il crollo è avvenuto nell’ultimo mese.

DONAZIONI AI RAGGI X

Ma non sono stati i suoi errori in politica estera a causarle questo calo di apprezzamenti. Le falle di sicurezza durante l’attentato all’ambasciata americana a Bengasi, quando perse la vita l’ambasciatore Chris Stevens, non c’entrano. Da quando Hillary annunciò la candidatura alla nomination democratica per le elezioni presidenziali del 2016, la stampa americana non ha mai smesso di frugare nella Fondazione Clinton, dalla quale sono transitate donazioni miliardarie che hanno costretto l’ex first lady a dare spiegazioni (qui l’articolo di Formiche.net su chi finanzia la campagna di Hillary Clinton).

UNA DONNA “COMUNE”

Come candidata, Hillary Clinton ha finora dovuto dedicare più tempo per spiegare come e da chi viene finanziata la sua campagna, che non le sue proposte di governo. Nei fatti la Fondazione Clinton non sovvenziona la corsa di Hillary, ma il suo ricco “fatturato” contribuisce ad alimentare l’immagine di una candidata democratica troppo benestante. Potente, influente e privilegiata; sono questi i tratti di Hillary che il suo team cerca di rendere meno evidenti agli occhi dell’elettorato. La strategia è quella di farla percepire più vicina al cittadino comune e ai suoi problemi quotidiani.

LA STRUTTURA E I CONTI MILIARDARI

Ma la Fondazione Clinton non è per niente “comune”. Da quando è stata fondata nel 1997, ha raccolto circa 2 miliardi di dollari in 11 iniziative. Dalla lotta contro l’Aids in Africa alla ricostruzione in Thailandia. Ha uno staff di 2mila persone e un bilancio annuale di 223 milioni di dollari.

I RIMBORSI SPESE

Bill e Hillary non percepiscono uno stipendio vero e proprio dalla fondazione, ma ottengono grandi somme di denaro per alcuni loro interventi collegati al funzionamento dell’istituzione. Tra il 2014 e il 2015 hanno ricevuto a questo proposito circa 25 milioni di dollari. Una fondazione no profit creata da una modella sopravvissuta allo tsunami in Thailandia è stata invitata a donare due milioni di dollari, prima di ricevere la conferma della presenza di Hillary ad un evento. Tra le donazioni incriminate, segnalate dal Wall Street Journal, anche 8,6 milioni di dollari ricevuti dall’oligarca ucraino Viktor Pinchuk in un tempo che va dal 2009 al 2013.

COLLABORATORI DI FIDUCIA

Sono sotto i riflettori negli Usa le difficoltà di Hillary a separare l’impegno istituzionale con la gestione della fondazione. Nonostante Hillary lasciò formalmente il consiglio della Fondazione Clinton quando era segretario di Stato, il capo del suo gabinetto, Huma Abedin, era pagata con un secondo stipendio per la sua consulenza alla fondazione. Anche Sidney Blumenthal, consigliere della segretaria di Stato, era consigliere della fondazione e riceveva per questo 10mila dollari al mese.

UNA FONDAZIONE (TROPPO) INFLUENTE 

La Clinton Global Initiative, invece, è il club di miliardari e politici chiamato periodicamente a raccolta da Bill Clinton con fini filantropici.

Bill aveva promesso a Barack Obama che dal momento in cui sua moglie sarebbe diventata segretario di Stato, la Fondazione non avrebbe ricevuto un centesimo da chi non fosse già in precedenza un abituale donatore. Questo impegno è stato disatteso con la donazione dell’Algeria per aiutare la ricostruzione di Haiti dopo il terremoto. Per il Washington Post, quel denaro è però servito anche per alleggerire la posizione critica dell’amministrazione Obama nei confronti della violazione dei diritti umani in Algeria.



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