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Grecia, cosa succede con il no No al referendum. Report Intesa

L’esito del referendum del 5 luglio è incerto, perché il governo sta cercando di presentarlo come un voto sulle richieste dei creditori e non come un voto sulla permanenza nell’unione monetaria.

SE VINCESSE IL SÌ

In caso di vittoria dei sì, il governo Tsipras potrebbe teoricamente chiedere di negoziare un nuovo programma, nonostante Syriza stia proponendo di votare no al documento dei creditori, ormai ritirato. Questa è la tesi espressa da Varoufakis in una recente intervista, anche se teoricamente la bocciatura della posizione del governo dovrebbe consigliare a Tsipras le dimissioni. Il potere negoziale della Grecia sarebbe scarsissimo se non ci fossero significative pressioni sui mercati dell’Eurozona, come riteniamo probabile, e gli altri governi dell’Eurozona probabilmente non intendono concedere più nulla al governo Tsipras. Possibile crisi politica e istituzionale con il peggioramento della crisi economica. Le dimissioni di Tsipras potrebbero condurre a nuove elezioni. Le opposizioni sono divise, e quindi anche un nuovo round elettorale potrebbe rivelarsi insufficiente a produrre un cambio di governo, se non si coagulerà prima uno schieramento di moderati credibile – l’unico scenario che potrebbe avere un esito positivo. Non si può escludere, in caso di conferma di Syriza, una svolta dirigista e autarchica, sostanzialmente equivalente a quella descritta sotto.

I TRE SCENARI DEL NO

In caso di vittoria dei no, si ipotizzano 3 scenari: (1) il governo Tsipras potrebbe sperare di ottenere condizioni molto più generose in un nuovo negoziato (molto improbabile); (2) potrebbe negoziare un’uscita soft e assistita dall’Eurozona (possibile, ma politicamente poco plausibile visto il livello di scontro); (3) potrebbe andare allo scontro aperto con l’Unione Europea imponendo a BoG di rispondere al governo e non alla BCE, di rifinanziare le banche e lo Stato. Quest’ultima strada porterebbe rapidamente all’uscita dall’Eurozona, passando attraverso lo sganciamento della Grecia dai sistemi di pagamento dell’Eurozona, in un contesto di alta tensione e inusitato conflitto istituzionale proprio nel mezzo della stagione turistica. Gli scenari (2)-(3) potrebbero essere accompagnati da un significativo aumento della tensione sociale in Grecia e a una radicalizzazione del confronto politico.


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