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Ecco il partito (poco leghista) di Flavio Tosi

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Giorgio Ponziano, apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Et voilà. Un altro partito nasce nel centrodestra. L’ostetrico è Flavio Tosi. Lo aveva annunciato, ma dopo le doglie ecco finalmente il parto: oggi alle 15 in una sala di Montecitorio. E in pompa magna il pargolo sarà presentato a giornalisti e fotografi. Ovviamente «per colmare il vuoto- assicura Tosi- che c’è oggi nel centrodestra e per proporre un’alternativa al centrosinistra».

Quanto alla Lega, il suo primo grande amore: «il partito dialogherà con tutti ma i populismi e i cambi di posizione di Matteo Salvini, in ultimo sulla vicenda Grecia e Tsipras, di certo non ci appartengono. Ha ragione l’onorevole Massimiliano Fedriga (Lega) quando dice che, dopo l’intesa raggiunta a Bruxelles, Tsipras ha perso ogni credibilità. Peccato però non si accorga che, con Tsipras, hanno perso ogni credibilità anche tutti coloro che, come il suo segretario propongono come soluzione d’ogni problema l’uscita dall’euro».

All’evento sarà presente tutta la pattuglia dei fedelissimi, a cominciare dai sei parlamentari, tre della Camera e tre del Senato, cha hanno seguito Tosi e abbandonato Salvini. Formeranno lo stato maggiore del partito. Dice uno di loro, che è anche la compagna di Tosi, la senatrice Patrizia Bisinella: «Come senso di marcia e di azione politica avremo il pragmatismo, la concretezza, la voglia di fare le cose bene e trovare le soluzioni. Già abbiamo avuto l’adesione di tanti, anche molti che prima d’ora non si erano interessati alla politica. Ci proponiamo come fattore di spinta propulsiva per un’area del centrodestra che o è pressoché inesistente o troppo frammentata e che comunque non sa dare un’alternativa al centrosinistra».

Però col governo di Matteo Renzi potrebbero esserci punti d’incontro? «Noi siamo all’opposizione del governo –risponde la senatrice- ma se questo esecutivo dovesse proporre cose condivisibili, come il federalismo e l’abbassamento reale delle tasse per famiglie e imprese, siamo disponibili al confronto. Valuteremo i singoli provvedimenti governativi, di volta in volta, come, del resto, abbiamo sempre fatto».

Gli altri parlamentari pro-Tosi sono: Raffaela Bellot, Emanuela Munerato e, alla Camera, Matteo Bragantini, Roberto Caon, Emanuele Prataviera, oltre ai consiglieri regionali del Veneto eletti nelle liste civiche collegate a Tosi.

Con Raffaele Fitto, Corrado Passera e Denis Verdini ci saranno per ora rapporti di buon vicinato. Che potrebbero sfociare in alleanze alla vigilia delle elezioni, quando si dovrà tentare di superare lo sbarramento per accedere al parlamento. Dice Tosi: «Penso alla Puglia e a Raffaele Fitto, ma anche in Lombardia, in Piemonte e in Toscana c’è un forte dibattito. Non si può come centrodestra lavorare per fa vincere Renzi. Salvini è l’antagonista che piace di più a Renzi. Per il premier avere come interlocutore uno come Salvini vuol dire vincere sempre».

Concorda Passera: «Tosi ha ragione, è un suicidio collocare la Lega, che in passato ha dato voce a ceti imprenditoriali del Nord, su un fronte estremista e antieuropeo. Il nostro sistema economico ha tutto da perdere con l’uscita dall’euro e con la destabilizzazione che persegue Casa Pound, alleato davvero scomodo di Salvini».

Al terzetto che si sta muovendo all’interno del centrodestra si aggiunge Angelino Alfano col suo Ncd alla ricerca di un approdo elettorale. Non ne fa mistero il coordinatore del Ncd, Gaetano Quagliariello: «Abbiamo le idee più chiare di Berlusconi e del suo partito, visto che non corriamo il rischio di diventare il tappetino della Lega. Un nuovo contenitore moderato nascerà perché questa è la strada segnata anche dall’Italicum. Se Berlusconi si trincererà nel passato come ha fatto in Puglia, pazienza. Non me lo auguro ma ne faremo a meno. Il futuro contenitore sarà grande e inclusivo. Noi riteniamo che la stagione delle riforme si debba completare, ma crediamo anche che occorra iniziare a mettere in campo strategie comuni, per diminuire progressivamente la distanza fra noi e non aumentarla. Anche rispetto al rapporto con il governo».

Del resto, le prove per un Ulivo del centrodestra sono già incominciate. Sabato si è svolto a Rovereto un summit non a caso intitolato Proposte per l’Italia e si sono ritrovati attorno al tavolo Mario Mauro per i Popolari per l’Italia, Mario Tassone, segretario Nuovo Cdu, Lelio Alfonso, coordinatore nazionale di Italia Unica, il partito di Passera. Inoltre vi hanno aderito Flavio Tosi, Francesco Schitulli, Raffaele Bonanni e Publio Fiori. È stato delineato una sorta di programma che dovrebbe accomunare il centrodestra al di là di Berlusconi (e di Salvini): agevolazioni per le famiglie con figli, libertà di istruzione, piano Marshall per il Mediterraneo, equità fiscale, lotta alla corruzione, piano straordinario per l’occupazione, maggiore integrazione europea. Il documento finale non lascia dubbi sulle intenzioni: è stato costituito un «comitato provvisorio paritetico dei diversi gruppi e movimenti presenti a Rovereto, aperto a ulteriori adesioni, che dovrà facilitare l’attuazione del progetto che, fatte salve le identità di ciascuno, traguarderà entro l’anno in un Forum nazionale da cui far partire il nuovo soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, legato ai valori dell’umanesimo cristiano e inserito a pieno titolo nel Ppe, partito popolare europeo da riportare ai principi dei padri fondatori, alternativo al trasformismo renziano e ai populismi estremi».

Quindi si lavora (anche) alla federazione dei gruppi e dei partiti nati dalla diaspora berlusconiana e salviniana. Per ora ognuno guida il proprio vascello e cercherà di fare proseliti perché in caso vada in porto la federazione saranno decisivi i rapporti di forza per contare.

Conferma Tosi: «Quello che nasce oggi non sarà un partito nominativo, riferito a me perché la teoria dell’uomo solo al comando non mi piace. Si vuole invece fare squadra e puntiamo a una confederazione delle forze di centrodestra. ciascuna con una propria autonomia, con cui ci confronteremo per le primarie. Vogliamo essere un’alternativa al renzismo da una parte e al lepenismo di Salvini dall’altra».

La decisione di fondare il partito sta inasprendo i rapporti con la Lega. A farne le spese è la capogruppo della Lega in consiglio comunale a Verona, la città di cui Tosi è sindaco, Barbara Tosi, sorella di Flavio, che l’ha pure voluta, in quota Cattolica di assicurazione, nel consiglio di amministrazione della Cassa di risparmio di San Miniato. In consiglio comunale è rimasta al suo posto nonostante la bufera. «La sorella del sindaco è abusiva nel ruolo di capogruppo della Lega in consiglio comunale. Lasci l’incarico e il gruppo. Lei non ci rappresenta- afferma il segretario provinciale della Lega, Paolo Paternoster, -È vergognoso. Vi sono consiglieri che, eletti con la Lega, poi hanno sputato veleno contro il partito, l’hanno di fatto abbandonato, ma non trovano il coraggio di ufficializzare la propria uscita davanti ai cittadini. Fate un atto di dignità. Noi non vi vogliamo». In effetti è piuttosto singolare che la candidata alle recenti regionali nella lista Tosi (contro la Lega) nonché supporter del nuovo partito del sindaco sia capogruppo del partito del nemico Salvini.

Alle ultime regionali in Veneto (vinte dal leghista Luca Zaia col 50,08%) la lista Tosi (alleata con Ncd-Udc) ha ottenuto l’11,8%.


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