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Chi sono i 7 nuovi consiglieri d’amministrazione della Rai

Roma, 4 agosto (askanews) – Giornalisti, spin doctor, una storica dell’arte, un manager esperto di tv. Sono gli identikit dei sette nuovi consiglieri di amministrazione della Rai eletti oggi dalla commissione parlamentare di Vigilanza.

RITA BORIONI, 50 anni, romana, storica dell’arte e già vice responsabile cultura e informazione del Pd fino al 2013, è attualmente assistente del presidente della commissione Istruzione e Beni culturali del Senato Andrea Marcucci. Già docente a contratto di legislazione dei beni culturali all’Università della Calabria, in televisione vanta un’esperienza come autore e conduttore della dalemiana Red Tv nel 2010.

ARTURO DIACONALE, 70 anni, abruzzese di nascita e romano d’adozione, è il direttore del giornale L’Opinione delle libertà e presidente del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Dopo aver iniziato l’attività giornalistica nel 1973 nella redazione romana del Giornale di Sicilia, nel 1985 divenne redattore parlamentare del Giornale diretto da Indro Montanelli.
Lasciò il quotidiano nel 1992 per diventare redattore capo di Studio Aperto. Candidato al Senato per il Polo per le Libertà del Lazio nel 1996, fu sconfitto nel collegio di Rieti dal rappresentante dell’Ulivo Gavino Angius.

Da oltre 30 anni nel mondo della televisione, CARLO FRECCERO nei primi anni Ottanta ha diretto i palinsesti di Canale 5 e Italia1 e curato la programmazione di Rete 4 (allora di proprietà della Arnoldo Mondadori Editore). E’ stato direttore dei programmi di La Cinq (prima tv privata francese), direttore di Italia 1, responsabile della programmazione di France 2 e France 3. A Viale Mazzini arrivò nel 1996 come direttore di Rai 2, dando vita a un canale giovane e provocatorio con protagonisti come Sabina, Corrado e Caterina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Michele Santoro e Piero Chiambretti e programmi come Satyricon, Il raggio verde e L’ottavo nano. Proprio contro due volti di punta di Rai2 (Luttazzi e Santoro) oltre che contro Enzo Biagi nel 2002 Silvio Berlusconi pronunciò il famoso ‘editto bulgaro’, che portò al loro allontanamento. Nel maggio dello stesso anno Freccero venne sostituito da Antonio Marano, in quota Lega Nord. In Rai è stato poi presidente di RaiSat, fino al pensionamento, nell’agosto 2013. Nel maggio 2012 si candidò con Michele Santoro alla guida della tv pubblica, rispettivamente come presidente e direttore generale.

GUELFO GUELFI, fiorentino, un passato in Lotta continua, è stato uno dei primi spin doctor di Matteo Renzi. Nel 2009, nella campagna elettorale dell’attuale premier a sindaco di Firenze, elaborò infatti buona parte del programma dei “100 punti”, le priorità che Renzi si era impegnato ad attuare nei primi 100 giorni a Palazzo Vecchio. Nel 2010 sarebbe dovuto diventare il nuovo responsabile della comunicazione della Regione Toscana ma la nomina saltò per mancanza di risorse e lo stesso Guelfi se ne lamentò in un post su Facebook. Oggi è presidente del Teatro Puccini di Firenze.

GIANCARLO MAZZUCCA, forlivese, 67 anni, è direttore del quotidiano Il Giorno dopo aver diretto, dal 2002 al 2008, Il Resto del Carlino. Eletto alla Camera per il Popolo delle Libertà nel 2008, fu scelto per sfidare il governatore uscente Vasco Errani come presidente della Regione Emilia-Romagna per il centrodestra nel 2010 ma decise di ritirarsi.

PAOLO MESSA, barese, 39 anni, è attualmente direttore del Centro studi americani ed editore delle testate Formiche, Formiche.net e Airpress. In passato ha, tra l’altro, curato la campagna elettorale di Raffaele Fitto per le regionali del 2000 e, dal 2001 al 2006, è stato capo ufficio stampa e capo della comunicazione dell’Udc. E’ stato consigliere per la comunicazione istituzionale del ministero dell’Ambiente (2012-2013) e del vicepresidente del Consiglio dei ministri (2004-2005).

FRANCO SIDDI, 62 anni, cagliaritano, giornalista della Nuova Sardegna, quotidiano del gruppo Finegil l’Espresso, è stato presidente della Federazione nazionale della stampa dal 2007 al 2015. In precedenza, è stato presidente dell’Associazione della stampa sarda per quasi dieci anni, dal 12 gennaio 1992 al 15 ottobre 2001. In Rai ha lavorato all’inizio della carriera come corrispondente locale del Gazzettino Sardo.


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