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Galantino, i profughi e i cattolici

Riceviamo e pubblichiamo

Un cattolico impegnato in politica ascolta certamente l’Insegnamento della Chiesa sul Vangelo di Gesù Cristo e cerca di applicare la Dottrina Sociale della Chiesa da Laico nella società confrontandosi con gli altri che rappresentano cittadini di altra cultura e differenti principi ideologici.

Le dichiarazioni di Mons. Galantino sull’immigrazione, per il ruolo che riveste come membro di uno Stato Estero, hanno espresso quasi un disprezzo per quei politici italiani che sull’immigrazione cercano soluzioni laiche e compatibili con le condizioni socio economiche del Paese.

Dispiace dover esprimere una critica, anche se la consideriamo costruttiva, sulle dichiarazioni fatte da Mons. Galantino. Questi ha affermato che sono dei “piazzisti” i politici italiani (Salvini- Grillo e altri) che vorrebbero fissare delle regole per frenare l’invasione degli immigrati. Si tratta di un No motivato a un’accoglienza che come è fatta da tempo da un vitto e un alloggio discutibili attraverso organizzazioni di volontariato, cooperative cattoliche e rosse che gestiscono milioni di euro e che sono spesso coinvolte con metodi di corruzione ormai accertati dalla Magistratura.

Il governo Renzi, ormai un monocolore PD, non può pretendere che i cristiani e non cristiani che non votano PD debbano omologarsi al pensiero unico. Per i cristiani la fede, anche a costo di andare contro corrente, comporta verità di valori e coerenza di vita (Bagnasco CEI – 10 Ag) che non possono essere imposti attraverso i loro Rappresentanti politici.

Nel suo ruolo di rappresentante di uno Stato Estero, Mons Galantino ha fatto affermazioni che per quanto legittime, rappresentano comunque una palese ingerenza nella politica italiana, peraltro contro Rappresentanti politici che come Laici rispondono direttamente al consenso o dissenso di milioni di cittadini, per la maggioranza cattolici.

Noi Liberi e Forti siamo cristianamente ispirati a seguire gli Insegnamenti del Magistero della Chiesa (Encicliche del Papa), ma nel rispetto dei ruoli con i Chierici delle nostre comunità, sentiamo di dover esercitare il nostro ruolo di Laici al servizio della Politica e della ricerca del bene comune, senza subire prevaricazioni e forzature quando peraltro arrivano da ambienti che non tutelano in modo trasparente i valori dell’Etica pubblica sotto tutti gli aspetti, ancor più sull’immigrazione.

Si’ ai richiami etici ma che valgano per tutti gli aspetti della politica sull’immigrazione. A tale riguardo sommessamente suggeriamo che qualcosa ad alta voce Mons. Galantino e la CEI potrebbero dire in merito allo sfruttamento degli immigrati come schiavi a 3/4 €/ora per 13/14 ore/g per la raccolta dei pomodori in diverse parti d’Italia, sottoposti allo strapotere della politica sul territorio che è un’interfaccia coerente alla politica del Governo di Matteo Renzi e non del Popolo italiano che non lo ha mai investito ed eletto nella sua attuale autorità di Premier.

Antonino Giannone
Vice Presidente ALEF (Associazione Liberi e Forti)


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