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L’occasione dell’immigrazione per cambiare i Trattati

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Basterebbe vedere con attenzione la inusitata solidarieta’ scattata in questi giorni fra i cittadini di gran parte dei Paesi europei nei confronti degli immigrati per capire quanto enorme sia ovunque il divario fra il comune sentire della gente e i loro Governi Nazionali, spesso chiusi in loro stessi e contrari ad una doverosa accoglienza.
Questo dovrebbe far capire alla classe dirigente dell’UE che diversi Trattati, frutto di interessi egoistici e spesso burocratici di singole Nazioni, approvati in anni passati, non sono piu’ attuabili se non si vuole l’implosione del Vecchio Continenente.
La crisi economica non ancora superata, l’esodo biblico di popolazioni migranti, non possono essere considerati solo una emergenza con provvedimenti tampone estemporanei.
C’e’ bisogno di una visione strategica ampia che comprenda soprattutto politiche estere adeguate con Paesi, certo piu’ poveri, che, purtroppo, non riescono più a gestire le proprie societa’.
Ormai gli assetti geopolitici vanno cambiando rapidamente travolgendo ogni ostacolo.

Trovarsi impreparati significa solo non tutelare nemmeno quegli interessi egoistici nazionali che continuano ad esistere nel contesto Occidentale ed Europeo in particolare.
L’America, dopo una serie di sconfitte politiche(Vietnam, Afganistan, Iraq, Somalia,ecc,) non ha piu’ ne’ forza, ne’voglia di continuar ad essere il “gendarme” mondiale di una volta.
Russia, Cina sono dediti a riscoprire un loro passato dominante sia politicamente che economicamente e militarmente; l’Africa oggi, dopo che l’Europa aveva inneggiato alle “Primavere Arabe” sviluppatesi anche con un suo contributo squisitamente militare, e’ sconvolta da guerre civili, tribali, per la conquista del potere nel mondo mussulmano antioccidentale; e cosi’ via.
Cio’che piu’ preoccupa in questo difficile scenario e’ che non si intravedono all’orizzonte figure politiche autorevoli in grado di realizzare percorsi virtuosi dentro e fuori i confini nazionali.

In tale senso le nostre responsabilita’ produrranno solo un pesante giudizio negativo da parte delle nuove generazioni verso tutti coloro che, come noi, non hanno saputo consegnare loro un futuro di pace, progresso, benessere come quello a noi lasciato in eredita’ dai nostri Padri.
A tale proposito valga per tutti la lucida esortazione della grande Rita Levi Montalcini: “Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete le difficolta’: io ne ho passate molte e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.”

Potito Salatto, Vice Presidente Popolari per l’Italia-Membro del Bureau PPE a Bruxelles



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