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Xavier Niel, chi è il godereccio francese che sta scalando Telecom

Era entrato con una partecipazione dell’11% in Telecom Italia, qualche giorno fa ma oggi, alla vigilia di Halloween, si scopre dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti che il parigino spettinato delle telecom, Xavier Niel, è salito il 27 ottobre scorso al 15,14%. Una partecipazione composta per oltre il 10% da capitale con diritto di voto derivante dalla stipula di sei opzioni call e “altre posizioni lunghe pari al 5,109% del capitale con diritto di voto”. Una scalata in piena regola, alla faccia di Vincent Bollorè, l’altro francese e proprietario di Vivendi che in Telecom ha da lungo tempo una quota del 20%.

STATO DI ALLERTA NEI PALAZZI

Una singolare coincidenza che aveva fatto ipotizzare alla stampa italiana la nascita di un asse francese all’arrembaggio dell’Italia. Ma non è così e la smentita è arrivata direttamente da Bollorè. Niel, dunque, sta agendo da solo, in fretta, e sta per diventare primo azionista della compagnia italiana delle telecomunicazioni. E c’è chi, come Mf/Milano Finanza, ipotizza possibili sintonie con Naguib Sawiris. Le reazioni non si sono fatte attendere e non sono arrivate solo dalle istituzioni, Consob e Palazzo Chigi che tengono le antenne dritte su quella che tuttavia sembra essere una normale operazione di mercato. Anche i piccoli azionisti non ci stanno. “Per vostra opportuna conoscenza”, si legge in una nota inviata dall’Asati, l’associazione degli azionisti di Telecom presieduta da Franco Lombardi. La nota contiene una biografia di Niel in cui si sottolineano alcuni passaggi critici.

LE INFO MALIZIOSE DI ASATI

“All’età di 19 anni, Neil creò con successo una società di servizio basata sul Minitel – l’antenato di Internet, ndr – che forniva servizi di chat erotica… il 28 maggio 2008, Niel finì sotto inchiesta e in prigione per un mese per presunto uso improprio di beni aziendali (avrebbe speso, dal 2000 al 2004, 5000 euro al mese prelevati dalla cassa aziendale per uso personale) in diversi sexy shop di cui era azionista… accusa per la quale il 13 ottobre 2006 ricevette una condanna, sospesa, a due anni di carcere” e una sanzione da 250mila euro. Non un uomo dalla moralità specchiata, dunque.

INNOVATORE FUORI DAI RANGHI?

Per fortuna di Telecom, però, l’uomo d’affari francese non è solo un viveur chiacchierato, ma un vero pioniere delle telecomunicazioni. Ed è noto Oltrealpe per aver messo in crisi “il mercato francese delle tlc – ricorda il Corrierecomunicazioni – innescando una formidabile guerra dei prezzi” con la creazione di Iliad, di cui possiede oggi il 55%. Iliad è uno dei maggiori operatori di telefonia del Paese e deriva il suo nome dal più noto trojan usato dagli hacker per violare la privacy dei pc.

CONNESSIONE TV-TELEFONO-INTERNET

La controllata Free Mobile, lanciata nel 2012, dette un altro scossone al mercato mobile, vendendo chiamate illimitate, messaggi e Internet alla metà del prezzo delle altre tre principali reti. Mettere insieme internet, telefono e poi tv è sempre stata l’ossessione del nostro. Un’ossessione che lo ha portato a diventare, come scrive Forbes “il nono miliardario di Francia e il 136esimo nel mondo nel 2015 con 8,2 miliardi di dollari di patrimonio”. La campagna di conquista dell’Europa non è iniziata dall’Italia: Niel possiede già il 55% in Monaco Telecom e ha acquisito la società svizzera Orange nel 2014 per oltre 50 milioni di dollari.

VENTURE CAPITALIST ED EDITORE

Sarà un buontempone e anche godereccio, ma è altrettanto impegnato in opere meritorie – o almeno lo è diventato nella maturità. Nel 2010 ha fondato Kima Venutures, fondo di venture capital che in quattro anni ha investito in 330 nuove aziende ed il maggior business angel del mondo; nel 2013 ha creato 42, una scuola “gratis e aperta a tutti per specialisti del computer”. Sempre nel 2010, insieme a Pierre Bergé e Matthieu Pigasse, è diventato padrone di Le Monde. Poi del Nouvel Observateur e poi di molti siti di giornalismo d’inchiesta, da Mediapart a Bakchich fino ad Atlantico.

LONTANO DAGLI STEREOTIPI DELLA FINANZA PARIGINA

Giudicare la qualità di un azionista in base a un passato turbolento può essere frettoloso, insomma. Certo è che Xavier Niel “non assomiglia per nulla – afferma il Sole – ai suoi colleghi del gotha imprenditoriale e manageriale francese. D’altronde la sua storia non ha nulla a che vedere con il classico percorso di formazione dei grandi patron d’Oltralpe”. Nato nel 1967 in una piccola città a Sud di Parigi, Maison-Alfort, la leggenda narra che a 15 anni il Sinclair ZX81 regalatogli da suo padre innescò in lui una passione, mai più sopita, per l’informatica. Studente irrequieto di matematica, non concluse mai l’Università ma usò fin da subito la sua visione del futuro per fare affari.

PARENTELE D’ALTO BORDO

Partito dal nulla, ha avuto successo nel business e anche nell’amore: ha sposato in seconde nozze la figlia di Bernard Arnault, patron del gigante del lusso Lvmh. Ha avuto tre figli e oggi, secondo la biografia di Forbes, è single. Anche il look non è dei più formali: capelli lunghi dietro le orecchie, camicia bianca fuori dai jeans, niente cravatte. Però i numeri ci sono tutti e lo dimostra anche il bilancio della sua Iliad, oggi terzo operatore francese delle telecomunicazioni. Forse per sottolineare come l’aver fatto a modo suo l’abbia portato dove siede ora, sul tetto del mondo, un giorno ha comprato parte dei diritti di My Way, la celebre canzone interpretata da Frank Sinatra. Ed è proprio la sua parabola, in quel testo famoso: ha fatto tutto a modo suo. E ha vinto.



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