Skip to main content

Etruria, Banca Marche e bad bank. Tutti i nodi irrisolti

Bankitalia ha rampognato Bruxelles e Berlino sui salvataggi bancari, di fatto ostacolati in Italia. Il Tesoro sbuffa e risponde per le rime a Bruxelles sulla bad bank in cantiere. Il tutto mentre – si dice in ambienti bancari – la Bce potrebbe prima o poi spendere una buona parola per l’Italia. E peraltro, notano alcuni addetti ai lavori, il silenzio su questi temi è considerato rassicurante per il nostro Paese, secondo ambienti governativi. Si vedrà.

I PALETTI E I VIA LIBERA DI BRUXELLES

Eppure, mentre gli interventi del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) nelle banche in amministrazione straordinaria fanno mugugnare non poco la Commissione europea (con rischi di perdite anche per gli obbligazionisti, come chiedono di fatto i funzionari di Bruxelles) e sempre da Bruxelles giungono rilievi e paletti alla costruzione della bad bank, la Germania continua a non avere di questi problemi con l’esecutivo dell’Unione europea. Oggi il ECC ricorda “lo strano salvataggio di Hsh”, ovvero l’istituto di credito tedesco che ha ricevuto da Berlino 3 miliardi di aiuti con il via libera di Bruxelles. I soliti due pesi e due misure, sbuffano ambienti finanziari italiani.

L’AZIONE DEL FONDO SUI SALVATAGGI

Comunque, mentre prende forma un progetto “coreano” per la bad bank – come ha scritto giorni fa il quotidiano Mf/Milano Finanza – in Italia non mancano addetti ai lavori ed esperti perplessi sulle modalità con cui Fitd annuncia interventi di capitale in alcune banche in amministrazione straordinaria (ieri gli organi del Fondo hanno deliberato quello per la Banca dell’Etruria) visto che peraltro il Fondo è alimentato dalle risorse delle banche.

DUBBI E PERPLESSITA’

Per questo c’è ad esempio chi sottolinea come sia “una follia” l’idea di “zavorrare i bilanci delle banche con perdite sotto forma di acquisizioni di capitale. E chi, operando con i vertici del Fondo, rimarca che Fitd non sarebbe “in condizione di svolgere le funzioni di azionista”. Da ambienti istituzionali si nota, comunque, che il Fondo “non avrà diritto di voto”. “Ancor peggio”, sottolinea invece un analista. Ma c’è un’altra questione che fa discutere i banchieri. Alcuni dicono: la Banca d’Italia non può essere organo vigilante e curatore dei fallimenti bancari che possono essere causati da omessa vigilanza. Sarebbe in altri termini un conflitto di interessi che nessun Paese al mondo presenta.

ECCO TUTTI GLI ARTICOLI DI APPROFONDIMENTI SU FITD E BAD BANK:



×

Iscriviti alla newsletter