Il livello di attenzione è costantemente alto in Vaticano. Fonti della Gendarmeria al comando del generale Domenico Giani spiegano che esso è «sempre adeguato alle circostanze». E quindi anche dopo gli attentati di Parigi gli uomini della sicurezza del Papa mostrano calma e assoluta sicurezza. Sono 130 i gendarmi e poi ci sono 110 Guardie svizzere.
Domenico Giani qualche mese fa aveva detto in una delle rarissime interviste alla rivista ufficiale della Polizia italiana “Polizia moderna”: «Il Santo Padre è ben consapevole della minaccia che grava sulla sua persona, ma la sua unica preoccupazione è per i fedeli. Il Vaticano è un luogo dove ogni giorno, tra visite in Basilica, ai Musei, e udienze, transitano decine di migliaia di persone. Che devono sentirsi rilassate e sicure».
Alla Gendarmeria arrivano le informazioni di intelligence da parte dei servizi segreti di tutto il mondo. C’è una collaborazione con uno scambio costante d’informazioni anche con i servizi dei Paesi islamici. Oltretutto la Gendarmeria da qualche anno (iniziativa presa e realizzata proprio dal comandante Giani) fa parte dell’Interpol, con protocolli consolidati e concordati a livello internazionale, anche per quanto riguarda la protezione del Papa, come accade per qualunque capo di Stato. La Gendarmeria opera in strettissimo contatto e collaborazione con l’Ispettorato della Polizia italiana presso il Vaticano, che ha sede a due passi da Porta sant’Anna, in via del Mascherino. È diretto da Maria Rosaria Maiorino, dirigente della polizia di Stato che ha alle spalle 36 anni di carriera tra squadre mobile e questure varie, prima donna a capo di una Mobile. Dall’Ispettorato dipendono 144 agenti, tra cui 21 donne. In vista del Giubileo saranno rafforzati, ma non si conosce l’entità dei rinforzi. Poi ci sono i carabinieri delle stazioni vicine al Vaticano.
Il piano di sicurezza previsto per l’Anno Santo viene mantenuto segreto, per comprensibili motivi, ma qualche dettaglio si può riferire. Il numero dei varchi per entrare nella Basilica, oggi mediamente quattro, saranno aumentati e ci saranno due file, una per chi vuole entrare nella Basilica, l’altro per chi passerà attraverso la Porta Santa. Aumenteranno i metal detector portatili per controlli su borse e zaini, così come il numero delle telecamere di sorveglianza. Si fa notare che nemmeno un metro quadrato della piazza e delle zone adiacenti resterà privo di copertura. La polizia sta perfezionando anche l’utilizzo di droni per il controllo dall’alto delle folle, strumenti di sorveglianza più discreti e anche più economici dell’elicottero.
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