Location accanto a Piazza di Spagna, con un grande palco, una grande sala e altre grandi stanze (semi-vuote) da cui poter seguire la kermesse. Cartelle stampa con fogli a colori, in carta patinata, con un bel layout. Buoni pasto per la stampa, buoni ospiti, buona copertura di personale organizzativo. Ma Francesco Rutelli, organizzatore di “Prossima Roma” (qui il resoconto dettagliato) lo ha detto: “Non mi candido”. Eppure, l’ex sindaco di Roma, ce la mette proprio tutta per far pensare il contrario: riunisce renziani e anti renziani dell’ultima ora, ex assessori componenti della sua giunta, costruttori, intellettuali, imprenditori, amici da una vita o amici di un tempo. E, tra questi, c’è anche Alfio Marchini.
QUI TUTTE LE FOTO DI MARCHINI ALLA KERMESSE DI RUTELLI
C’è chi la chiama la Leopolda di Rutelli, chi la Lupolda di Roma, chi Leopolda all’amatriciana e chi la vede come prossima cabina di regia su Roma. Regia anche su Marchini, che dell’attore ha quasi tutto, oppure solo controregia su Di Battista, che l’attore avrebbe tanto voluto fare? Ma Rutelli, più che regista, ieri è stato il vero protagonista. C’eravamo tanto amati, ma dove siamo finiti?
Come ha detto Roberto Morassut, già capogruppo Ds e poi assessore con Veltroni: “Mi viene quasi da dire ‘Ragazzi, dove eravamo rimasti’?”. Ma ragazzi, loro, non sono più, eppure ce ne erano altri, come Luciano Nobili, 38 anni, vicesegretario del Pd romano e uno di quei quattro che giocavano a calcio balilla insieme a Renzi alla Leopolda di Firenze, e Alessandro Rosi, 30 anni e assessore del V municipio, giovane braccio destro di Rutelli.
Mario Sechi guardava, Roberto D’Agostino si faceva guardare, Stefano Fassina, sommesso, se ne andava, e Marchini, “squillante”, arrivava. Eppure nessun endorsement (manifesto) verso lui e il regista, ma solo abbracci, sorrisi e pacche sulle spalle e poi un paragone, per bocca della deputata Pd Ileana Argentin: “Si dice che Marchini sia bello, ma vi ricordare cos’era Francesco?”, applausi scroscianti.