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Così la cyber security elettrizza la Borsa

Cresce la voglia di sicurezza informatica e con essa un settore di nicchia che nei prossimi anni potrebbe offrire agli investitori ritorni davvero interessanti.

+50% IN CINQUE ANNI
Il giro di affari di questo comparto si prevede in crescita dai 106 miliardi del 2015 a 170 tra cinque anni, con un tasso di crescita annuo di circa il 10%. A dare impulso a tale crescita contribuisce l’esponenziale moltiplicarsi delle segnalazioni di attacchi informatici. Dal 2009 a oggi, questi ultimi sono aumentati a un tasso annuo di crescita composto superiore al 66%. Non a caso nei giorni scorsi su Borsa Italiana è comparso, primo in Europa, un Etf interamente dedicato al settore. Uno strumento acquistabile senza troppi problemi dal pubblico dei piccoli investitori per cavalcare l’onda di questa crescita potenziale: gli Etf sono fondi replica di indici differenziati, in questo caso di un indice settoriale.

ECCO ETF CYBER SECURITY A PIAZZA AFFARI
Si chiama ETFS ISE Cyber Security GO UCITS e porta la firma di ISE ETF Ventures, società Usa specializzata sulla fornitura di indici basati sugli investimenti e del broker ETF Securities. Come è possibile leggere sulla scheda del prodotto sul sito di Etf Securities, si tratta di uno strumento con “esposizione mirata a un paniere diversificato, in termini di dimensioni, Paesi e sottosettori, di imprese specializzate in sicurezza informatica”.

LE RAGIONI DEL BISOGNO DI CYBER SECURITY
Ma perché tanta fiducia in quella che è tutto sommato una nicchia molto specialistica dell’informatica? Qualche risposta la si trova nella descrizione stessa dell’Etf: “La cyber security è ormai un tema di primaria importanza nel XXI secolo – si legge ancora sulla scheda dell’Etf – Gli attacchi informatici, infatti, minacciano amministrazioni pubbliche, aziende e singoli individui, e comportano rischi di danni di natura economica, reputazionale e a livello societario. La vulnerabilità a questo tipo di minacce non fa che aumentare man mano che un numero sempre più elevato di dati, sistemi e persone si connette con tecnologie digitali. Le società specializzate nella sicurezza informatica sono l’unico baluardo contro gli attacchi sferrati dagli hacker. Con l’aumento della spesa per la sicurezza informatica da parte di pubbliche amministrazioni e grandi imprese, è incrementata anche la domanda dei prodotti e dei servizi sviluppati dalle aziende. Per gli investitori, queste società specializzate in sicurezza informatica potrebbero costituire un’opportunità di investimento orientata alla crescita”.

CAVALCARE L’M&A
E c’è anche un altro trend in embrione in questo settore che l’Età promette di essere in grado di cogliere, quello dell’M&A. “Le diverse aziende del settore tecnologico e della difesa hanno iniziato a mostrarsi più interessate alla possibilità di offrire prodotti e servizi per la sicurezza informatica – si legge ancora nella descrizione del fondo . Alcune imprese preferiscono acquisire società e tecnologie esistenti perché spesso può essere difficile sviluppare in maniera organica nuove offerte”.

DOMINIO DELLA SILICON VALLEY
Nelle prime tre posizioni compaiono tre società quotate a Wall Street: Proofpoint, Saic e Qualys. La prima, sede in California, è la pioniera delle “soluzioni cloud per la protezione dalle minacce, la compliance, l’archiviazione, la gestione e la sicurezza delle comunicazioni” e vale circa 71 dollari sul Nasdaq. Saic si occupa invece di integrare i mercati della ingegneria, dell’intelligence e della information technology fornendo sistemi informatici integrati dall’hardware, alla rete. La società è in grado di fornire soluzioni per missioni diplomatiche o di guerra. Nell’ultimo trimestre, i cui risultati sono stati annunciati il 2 dicembre la società ha realizzato un giro di affari di oltre un miliardi di dollari con ebitda di 81 milioni. Qualys è un detector di reti, server, desktop che si pone l’obiettivo, dal quartier generale di Redwood City, California di “aiutare le imprese semplificando le operazioni di sicurezza e abbassandone il costo” e si vanta di avere 8mila clienti in 100 Paesi. Il titolo vale sul Nasdaq 39 dollari.

UN PIZZICO DI EUROPA (E GIAPPONE)
Non solo Wall Street. Nel portafoglio, con una quota sempre vicina al 4%, com’è per la top ten delle posizioni, compare Radware, quartier generale a Tel Aviv e oltre 800 impiegati nel mondo. Anche questa società, che si fregia di essere leader globale nella sicurezza integrata dei sistemi di posta elettronica, è tuttavia quotata al Nasdaq. Ancora, scorrendo l’elenco degli investimenti troviamo la giapponese Trend Micro, leader mondiale per la protezione dati in internet quotata a Tokyo, oltre 5mila dipendenti, e per la sicurezza nel cloud; la britannica SophosGroup, specializzata nella sicurezza It per il mid-market e quotata a Londra, giro di affari 447 milioni di sterline o la ceca del famoso antivirus Avg (anch’essa quotata a Wall Street, sul Nyse). Nessuna italiana nella prima ventina e senza dubbio predominanza assoluta della Silicon valley: 17 delle prime venti società sono Usa e quotate al Nasdaq. Con i nomi più vari, da un colosso come Cisco System, a Barracuda Networks, fino a Symantec e Intralinks.


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