Bernie Sanders, candidato alla nomination democratica e senatore del Vermont, è riuscito a imporsi ieri nelle primarie del proprio partito in New Hampshire. Nel discorso dopo la vittoria ha detto: “Vinceremo in tutto il Paese, dal Maine alla California. Vinceremo perché il governo di questo Paese appartenga a tutta la gente, e non solo a un gruppo di persone… domani (oggi, ndr) vado a New York ma non raccoglierò donazioni a Wall Street”.
La strategia elettorale di Sanders punta sul cambiamento e sulla forza, anche finanziaria, dei piccoli donatori. Mentre la raccolta fondi della sua rivale Hillary Clinton fa il pieno con i Super Pac – i comitati, sostenuti in gran parte da società, che attraggono donazioni senza limiti – Sanders preferisce i contributi individuali dei cittadini.
IL CONFRONTO CON HILLARY
Secondo i dati pubblicati dalla Federal Election Commission (Fec), al 31 dicembre del 2015 Sanders aveva raccolto circa 75 milioni di dollari, di cui solo 75mila da donatori del settore finanziario. A differenza di Hillary Clinton, che ha ricevuto 44 milioni di dollari da hedge fund, banche, compagnie di assicurazione e altre società di servizi finanziari; circa il 77,8% del totale, che è più di 112 milioni di dollari.
Il team di Sanders ha confermato che solo negli ultimi tre mesi di campagna sono stati ricevuti 33 milioni di dollari. A gennaio i soldi provenienti da piccoli donatori sono ammontati a 20 milioni di dollari.
NUOVE DONAZIONI
Più di 770mila cittadini americani hanno contribuito via internet alla campagna di Sanders, con cifre che vanno dai 27 ai 2700 dollari. Il 70% delle donazioni sono inferiori a 200 dollari. Più del 99,9% dei contributori potrebbe effettuare nuove donazioni perché, a differenza di quello che accade con altri candidati, i sostenitori del senatore del Vermont non hanno ancora raggiunto la cifra massima consentita dal regolamento della Fec.
LA RETORICA DI SANDERS
La scorsa settimana Sanders criticò la Clinton per aver partecipato ad una raccolta fondi a Philadelphia presso la sede della società d’investimento Franklin Square Capital Partners, poco prima del caucus nell’Iowa. All’evento ha partecipato con una performance musicale il cantante Bon Jovi. “Mentre la segretaria (Hillary) Clinton conta su donatori che spendono grandi cifre perché appartengono all’élite finanziaria del Paese, i nostri sostenitori hanno intensificato le donazioni. Questo ha permesso a Bernie di fare un discorso nei giorni precedenti ai caucus, parlando ai cittadini dell’Iowa dei suoi piani per sistemare l’economia e mettere fine al sistema corrotto di finanziamento delle campagne”, ha detto il capo della campagna elettorale di Sanders, Jeff Weaver.
L’ACCUSA DELLA CLINTON
“Questa campagna è sostenuta dalla gente, che sta rivoluzionando la politica americana” ha scritto Weaver in un comunicato stampa. “Stiamo dimostrando che possiamo fare una campagna forte e nazionale senza “Super Pac”, e senza dipendere del sostegno di miliardari. Stiamo facendo la Storia e siamo orgogliosi di questo”.
Tuttavia, ieri, Hillary Clinton ha detto che Sanders accettò in passato 200mila dollari di donazioni indirette provenienti da Wall Street. “Non c’è nulla di male…”, ha aggiunto. “Le grandi donazioni del settore finanziario non hanno cambiato le opinioni di Sanders sulla politica pubblica e non cambieranno le mie”, si legge sul Time.
IL SOSTEGNO DEI SINDACATI
Il database della Fec raccoglie le donazioni ricevute di Sanders dal 1989. Arrivano dalle più diverse organizzazioni di lavoratori americani. Il sito Open Secrets.org specifica che nell’elenco dei donatori di Sanders ci sono l’Aerospace Workers Union con 105mila dollari; Teamsters con 93.700 dollari; National Education Association con 84.350 dollari; United Auto Workers con 79.650 dollari; il sindacato United Food & Commercial Workers con 72500 dollari; Communications Workers of America con 68mila dollari; Laborers Union con 64mila dollari; Carpenters & Joiners Union con 62mila dollari, National Association of Letter Carriers con 61mila dollari e American Association for Justice con 60.500 dollari. Nove su 10 sono organizzazioni sindacali degli Stati Uniti.