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Chi è l’imam somalo che programmava un attentato a Termini

Non se ne conosce il nome, ma si sa che è un imam somalo richiedente asilo in Italia. L’uomo, arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Campobasso, progettava secondo l’accusa un attentato terroristico alla stazione di Roma Termini.

IL PIANO

Era tutto pronto per un attacco in nome della jihad islamica, biglietto di viaggio incluso. L’imam, che vive nel capoluogo molisano, è stato ripreso da alcune telecamere nascoste mentre guardava filmati di estremisti islamici e si complimentava per la strage compiuta a Parigi.

L’ACCUSA

Un comunicato della polizia di Campobasso spiega che l’imam aveva una richiesta di asilo in sospeso depositata presso la struttura di accoglienza Happy Family di Campomarino. L’uomo è accusato di “istigazione alla commissione di delitti con finalità di terrorismo”, perché nei suoi sermoni esaltava il martirio e gli attacchi contro simboli occidentali, come ad esempio, la stazione ferroviaria oggetto delle sue attenzioni.

LA FUGA IN SIRIA

Un altro piano ideato dall’imam era quello di viaggiare in Siria una volta ottenuto il passaporto, grazie alla concessione dell’asilo politico. Nella zona di conflitto si sarebbe poi arruolato nello Stato Islamico per perfezionare il suo addestramento.

LE INDAGINI

Nell’ambito della stessa indagine, cominciata a dicembre, la polizia ha fermato anche un’altra persona di cittadinanza somala, risiedente sempre nel centro di accoglienza Happy Family. Gli sono stati sequestrati cellulari e materiale video. L’uomo è stato arrestato ed è ora nel carcere di Larino, a disposizione della Procura, che lavorerà in coordinamento con la Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo. Resta ancora capire come il presunto terrorista sia arrivato in Italia e se siano coinvolti altri soggetti nella pianificazione dell’attentato.

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