Tra qualche settimana prenderà avvio a Washington il quarto – e forse ultimo – Nuclear Security Summit. Promosso da Barack Obama sin dall’inizio della sua presidenza, il summit riunisce capi di Stato e di governo con l’intento di incidere sulle riserve di uranio altamente arricchito e plutonio. L’obiettivo di questo summit è quello di prevenire lo sviluppo del terrorismo nucleare.
L’APPUNTAMENTO
Si tratterà di una due-giorni di incontri (31 marzo e 1° aprile) tra oltre 50 capi di Stato e alcune organizzazioni internazionali che sono state invitate a partecipare – Nazioni Unite, Agenzia internazionale per l’energia atomica, Interpol e Ue – e la cui cooperazione in materia è fondamentale per raggiungere gli obiettivi sperati.
CHI (NON) CI SARA’
Grande assente la Russia, a causa delle tensioni con gli Stati Uniti, anche se ci sono stati sforzi per avvicinare i due Paesi, come la visita a Mosca di fine febbraio di Sum Nunn, ex senatore Usa e chief executive officer della Nuclear Threat Initiative, riportata dall’Asia Times.
L’ACTION PLAN
Mantenere, implementare e aggiornare l’architettura internazionale per la sicurezza nucleare sarà centrale nelle discussioni del prossimo Nss. Anche per questo alla fine del summit sarà elaborato un Action plan per supportare l’attività di tutti gli attori nazionali e internazionali impegnati nel settore.
GLI OBIETTIVI
Tra gli obiettivi del summit la rimozione di uranio altamente arricchito da 14 Paesi e da Taiwan, la ratifica dei trattati rilevanti in materia (come l’emendamento alla Convenzione sulla protezione fisica del materiale nucleare – Cppnm), l’aumento del numero di Paesi interessati a seguire le evoluzioni in corso nell’ambito di altre iniziative internazionali di questo genere, la richiesta di maggiori contributi al fondo per sicurezza nucleare dell’Aiea, il rafforzamento del rispetto della Risoluzione 1540 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la creazione di centri di eccellenza e squadre dedite al contrasto del contrabbando di materiale nucleare.
GLI AUSPICI DEGLI OSSERVATORI
Anche se il prossimo dovesse essere l’ultimo incontro di questo genere, l’auspicio degli analisti e degli addetti ai lavori è che il dialogo tra le parti possa proseguire nell’ambito di altre strutture – come la Cppnm non appena sarà raggiunto il numero di ratifiche necessarie e l’Aiea – e che si implementino i cosiddetti gift baskets, dichiarazioni congiunte volontarie in cui Stati volenterosi si sono impegnati a raggiungere specifici obiettivi legati a comunicazioni politiche del summit.
Le precedenti edizioni del Nss sono state ospitate da Washington nel 2010, Seoul nel 2012 e l’Aja nel 2014.