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Il Corriere della Sera, ecco come Urbano Cairo strapazza i numeri di Cioli e Scott Jovane

Urbano Cairo

Stilettate ai vertici (presenti e passati). Conferma del prezzo per l’Offerta. Apertura potenziale su una fusione tra Rcs e Cairo Communication. Sono alcune delle novità emerse dall’assemblea straordinaria della società di Urbano Cairo, convocata ieri per dare l’ok all’aumento di capitale, mentre dal Sole 24 Ore arriva dubbi sul prezzo dell’Ops. Ecco tutti i dettagli

LE STILETTATE DELL’AZIONISTA AI VERTICI 

Non sono mancate le stilettate dirette ai vertici passati e presenti di Rcs, seppure mai menzionati con nomi e cognomi. Ma le parole e i numeri sciorinati da Cairo non lasciano spazio a dubbi sui destinatari. Il patron de La 7 ha tra l’altro ricordato come dal 2011 a oggi Rcs ha cumulato una perdita complessiva vicina a 1,3 miliardi, mentre la Cairo Communication nel frattempo ha distribuito 261 milioni di dividendi. Un gruppo, quello che controlla con una quota del 73%, che sul fronte editoriale dal 2004 a oggi è balzato da zero a 22 milioni di copie vendute in edicola dei periodici in portafoglio, a fronte di un crollo delle vendite delle testate Rizzoli da 2,7 milioni a 700 mila copie e di quelle Mondadori scese da 4,5 a 1,3 milioni, ha sottolineato oggi Andrea Montanari di Mf/Milano Finanza.

I NUMERI RINFACCIATI DA CAIRO

Alcuni numeri indicati da Cairo sono eloquenti: “Rcs nel 2012 aveva un debito di 850 milioni. Tra aumento di capitale, conversione di azioni risparmio e cessioni hanno incassato 450 milioni. Ora dovrebbero avere un debito di 50 milioni, non di 411 milioni”. Il gruppo ha bruciato cassa per 360 milioni in tre anni, 10 milioni al mese: “Se questo era nei piani, complimenti”, ha sibilato Cairo. Tanto più che i manager hanno venduto asset (libri e periodici) “che non dovevano vendere” (dunque criticando la dismissione a favore di Mondadori), e “non hanno ridotto costi a sufficienza e non hanno sviluppato i ricavi”.

LA QUESTIONE DEL PREZZO

Cairo si è anche dilungato sul controvalore assegnato in fase di definizione dell’offerta pubblica di scambio (un’azione Rcs ogni 0,12 titoli dell’offerente). Valori che mettono a rischio il buon esito dell’Ops, secondo alcuni analisti. Proposta che non verrà modificata, come ribadito invece ieri da Cairo. Il prezzo, definito dopo settimane di approfondimenti, a suo dire “è assolutamente congruo” e la soglia per il successo dell’ops non sarà variato: “La nostra condizione rimane del 50% più una azione, non è cambiata”, ha ribadito. L’editore ha poi ammesso come nei documenti depositati in Consob è stata inserito il limite (35%) fino al quale poter valutare o meno il successo dell’ops: “Se arriviamo al 48% potremo prendere in considerazione l’offerta, ma se arrivassimo al 30% non si potrebbe fare”, ha sottolineato il patron della tv La 7 e della squadra di calcio del Torino.

I DUBBI DEL SOLE 24 ORE

Qualche perplessità sull’operazione viene espressa anche dal quotidiano diretto da Roberto Napoletano, che raccoglie i dubbi dell’azionsta Paolo Rotelli, il quale “non può considerarsi ostile all’editore piemontese avendone anche pubblicamente apprezzato le doti”, ma che valuta il prezzo offerto da Cairo “basso”. Questa discordanza, secondo Antonella Olivieri, vuole forse dire che c’è “un problema di ottica differente tra domanda e offerta”. La valutazione del prezzo, spiega ancora Oliviero, “è relativa all’enterprise value (capitale più debito) e che è il debito di oltre 400 milioni a far salire per l’offerente l’onere che si accolla fino a quasi 700 milioni, post cessione della Rcs Libri”. Dall’altra parte, però, essendo l’offerta rivolta agli azionisti il valore offerto (intorno ai 60 centesimi secondo il valore implicito dell’Ops) “fotografa le azioni Rcs a valori che sono inferiori a quelli di Borsa nella media dei mesi precedenti”.

FUSIONE IN VISTA?

Cairo alla fine ha anche ipotizzato uno scenario tutto ancora da definire, comunque. Però non lo ha escluso, e questa è già una novità: “La fusione tra le due società? Allo stato non è stata valutata, ma poi potremmo fare eventualmente questo genere di considerazioni”, ha detto. Anche perché il mercato e alcuni soci forti di Rcs (Della Valle, UnipolSai e Pirelli) apprezzerebbero, ha rimarcato Mf.


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