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Sergio Lo Giudice in visita a Berlino

Da oggi l’Italia è un Paese un po’ più civile. Da oggi, infatti, le distanze con le altre democrazie occidentali europee si sono accorciate.

La discussione sulle Unioni Civili in Italia è durata ben oltre il tempo del buon senso. Con l’approvazione alla Camera dei Deputati di questo disegno di legge l’Italia ha fatto un piccolo, ma importante passo in avanti verso il presente e verso l’Europa. L’Europa dei diritti. Sarà una sfida nuova quella di andare avanti, insieme, verso un futuro che veda la realizzazione della piena uguaglianza.

Questo potrà avvenire solo con l’approvazione del matrimonio egualitario e con una riforma completa del tema delle adozioni. Ma sappiamo che il tema non è semplice e che probabilmente dovremmo aspettare ancora un po’ prima che l’Italia faccia il grande passo. Oggi, però, come ha scritto il Senatore Sergio Lo Giudice, uno dei protagonisti di questa importante battaglia di civiltà, in fin dei conti è un gran giorno.

Ed è stato un gran giorno anche per la comunità italiana di Berlino che il 13.05.2016 ha avuto proprio il Sen. Lo Giudice, portavoce Nazionale di ReteDem, ospite. Il tema dell’incontro, organizzato dal locale gruppo PD, era la legge sulle unioni civili e le prospettive future. L’opportunità di conoscere uno dei fautori di questa innovazione sociale e culturale è stata colta anche da autorevoli membri della SPD berlinese.

Il Sen. Lo Giudice ha vistato, infatti, la sede del Parlamento del Land Berlin assieme a Barbara Loth, Segretario di Stato e referente per le pari opportunità, il lavoro e i diritti civili della capitale della Repubblica Federale di Germania. Presente anche la Vice-Presidente del gruppo LGBTQI della SPD nazionale, gli Schwusos, Petra Nowacki.

La battaglia sui diritti civili è una battaglia fondamentale delle nostre democrazie occidentali. Lo ha scritto tempo fa Stefano Rodotà nella prefazione al libro “L’Abominevole Diritto” di Matteo Winkler e Gabriele Strazio. Ed è veramente così. Lo si vede bene, purtroppo, in quei Paesi dove l’omosessualità è considerata ancora o una malattia, nelle migliori delle ipotesi, o una devianza talmente grave da comportare l’incarcerazione e in casi estremi, ma non rari, la morte. Il riconoscimento della dignità della persona umana passa anche, o soprattutto, dall’approvazione di norme che tutelino le persone LGBTQI. Ed è necessario che vengano loro riconosciuti tutti i diritti che vengono riconosciuti agli eterosessuali, in quanto “diritti umani”, come sancito dal Parlamento Europeo a fine del 2015.

Questo è stato il messaggio dato al Sen. Lo Giudice dal gruppo PD e dai rappresentanti SPD. E un invito a una cooperazione sempre più forte su questi temi. La svolta italiana sui diritti civili è stata salutata con entusiasmo dai partiti fratelli facenti capo al gruppo del Partito Socialista Europeo, e da Rainbow Rose, Network LGBTQI del PSE.

Ma il tema dell’uguaglianza resta sul tavolo. Un obiettivo politico che il Partito Democratico dovrà portare avanti, per arrivare davvero ad un pieno riconoscimento dei diritti di tutte e di tutti. Anche qua in Germania si sta affrontando, proprio in questo periodo, una discussione sul matrimonio omosessuale. La ministra della famiglia, Manuela Schwesig (SPD) è colei che più di tutti spinge per questo risultato. Mentre Angela Merkel ed i conservatori della CDU/CSU frenano.

Chissà che l’Italia a breve non possa fare questo importante passo insieme alla Germania. Questa è la speranza che la comunità italiana di Berlino ha consegnato nelle mani di Sergio Lo Giudice, riferimento importante di questa battaglia di civiltà.

Per le foto un ringraziamento a Pierluigi Muscolino e alla Redazione de Il Mitte.

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