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Perché il Brasile si salverà nonostante la crisi istituzionale

Le prospettive di sviluppo sociale, in un contesto caratterizzato da una popolazione giovane, proattiva e aperta all’innovazione e al cambiamento,  ci hanno convinti che il Brasile fosse il paese  giusto per avviare, come Gruppo, i primi investimenti esteri.

Come ho già avuto modo di dire in un’intervista al Sole24Ore, la popolazione media brasiliana è giovane e aperta all’adozione di nuove tecnologie in ogni ambito della vita quotidiana. È in uno scenario del genere che intendiamo offrire il nostro contributo, introducendo i servizi digitalizzati in un settore in cui le transazioni economiche digitali sono ancora poco diffuse.

Viste le straordinarie prospettive economiche del paese, margini di miglioramento e di ripresa sono tutt’altro che un miraggio per i brasiliani, sono una realtà e una reale opportunità, e usciranno di sicuro più forti dalla crisi in atto, nonostante sembrino lontani i tempi in cui il Brasile rappresentava la punta di diamante dei BRIC.

Negli occhi delle persone che incontri per la strada si legge chiaramente la voglia di riscatto sociale; così come nel panorama Business si mira, con sempre maggiore evidenza, all’attivazione di nuove politiche di welfare aziendale, alla base di uno sviluppo industriale basato su un’economia bianca, senza riciclaggio di denaro né rischio di derive di speculazione.     

È proprio sulla politica economica che si giocherà la partita del Paese, perché è la politica economica il nodo centrale su cui si misurerà il governo per attrarre gli investimenti esteri. Se sarà Temer, Rousseff o un altro presidente non è così importante, perché questa volta i cittadini non staranno a guardare, ma saranno attori di un cambiamento e di un rinnovamento reale e basato sulla trasparenza e sulla legalità.     

Manca poco più di un mese all’avvio delle Olimpiadi di Rio 2016 e tutti gli occhi del mondo occidentale sono puntati proprio lì.

I problemi della città non sembrano diversi da quelli che il Brasile ha dovuto affrontare durante gli ultimi mondiali di Calcio, appena due anni fa, ma sembrano anche più vicine e realizzabile le nuove opportunità di rivincita e di crescita sia culturale che economica.

La mia esperienza personale maturata nel Paese mi ha permesso di entrare in contatto con una realtà complessa, ma con cittadini tutt’altro che rassegnati, anzi forti e determinati, competenti e disposti a mettersi in gioco. Sin dal primo momento, ho apprezzato l’indole positiva e propositiva dei brasiliani, propensi all’innovazione e al progresso più di quanto ci si sarebbe mai immaginato a ridosso due eventi sportivi di portata mondiale, considerati “portatori sani” di investimenti strutturali. La massiccia adesione alle manifestazioni di piazza, in particolare dei giovani, sono il simbolo di un’apertura a un modello di progresso incentrato sulla legalità, sulla trasparenza e sulla redistribuzione del reddito. Questi sono sicuramente segnali importanti di cambiamento e di grande voglia di positività e di riscatto dei giovani e di un intero Paese. E noi ci crediamo.

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