Caro Direttore,
Nella sua rubrica su Formiche.net, Giuliano Cazzola si è lanciato in una simpatica puntura di spillo verso il Popolo della Famiglia di Bologna, per via della sua “giunta ombra”.
Al vecchio Giulianone, in primo luogo, sembra non andare giù il fatto che i nostri assessori ombra siano poco conosciuti, e per un politico di lungo corso come lui il sospetto per gli ultimi arrivati è comprensibile. Almeno, ce ne darà atto, noi non facciamo della nostra “novità” l’unica ragione di esistere, come fanno i grillini, e anzi – ci perdoni l’ex sindacalista ex PdL ex Ncd ed ex quasi tutto – se noi ora facciamo le cose in proprio è appunto perché non vorremmo essere costretti a cambiare casacca troppo in fretta, quando il gioco si farà duro.
Quanto al paragone coi ragazzi della via Pál in lotta con le Giubbe Rosse, troviamo la cosa esaltante e lo ringraziamo. Il capolavoro di Molnár è stato importante per l’infanzia di quasi tutti noi, e ci piacerebbe molto che la politica fosse ancora un gioco. Ci stiamo distribuendo i ruoli, e saremmo lieti se Giulianone volesse venire qualche volta con noi. Per lui è pronta la parte di Jano, il guardiano della segheria che i ragazzi omaggiavano delle cicche di sigari trovate per strada, che lui sminuzzava e si fumava nella pipa.
In fondo per chi proviene da tante esperienze di centrodestra come lui, e ora è senza casa, il riciclaggio di quel che la gente non usa più è un’arte da non sottovalutare mai.
Mirko De Carli