Banca Mps non perderà tempo dopo la presentazione del complesso piano di pulizia e rafforzamento patrimoniale che venerdì 29 luglio ha incassato il via libera della Bce. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, gli advisor Jp Morgan, Mediobanca e Lazard si metteranno subito al lavoro per far procedere in parallelo i tre cantieri, cioè il deconsolidamento delle sofferenze, l’aumento di capitale e il piano industriale.
GLI OBIETTIVI
La volontà infatti è quella di rispettare la contestualità giuridica delle prime due operazioni, che dovrebbero concretizzarsi tra metà ottobre e fine novembre. Ecco perché già alla fine di agosto potrebbe nascere il veicolo di cartolarizzazione ex legge 130 attorno al quale ruoterà la cessione dei 9,2 miliardi di non perfoming loans della banca senese.
LE TAPPE
A seguire verrà messo a punto il finanziamento dell’acquisizione delle notes senior per compensare i lunghi tempi autorizzativi della Gacs (attesa entro il primo trimestre 2017). Alcune delle banche già coinvolte nel consorzio per l’aumento di capitale, coordinate da Jp Morgan, dovrebbero mettere in campo un finanziamento ponte da 6 miliardi in una modalità tecnica ancora da definire. Verso la fine di settembre è prevista anche la presentazione del business plan della banca, ingrediente fondamentale dell’attività di pre-marketing che partiranno nelle settimane immediatamente successive sulle piazze finanziarie internazionali in vista dell’aumento di capitale da 5 miliardi.
LA RICAPITALIZZAZIONE
La ricapitalizzazione (che avrà come condizione vincolante il deconsolidamento dalle sofferenze) dovrebbe partire nella seconda metà di novembre per chiudersi nei primi giorni di dicembre. Quella finestra temporale del resto è quasi una scelta obbligata per gli istituti del consorzio che vogliono evitare di trovarsi in carico l’eventuale inoptato a cavallo dell’anno.
LE INCOGNITE
Resta ancora da definire la modalità di collocamento agli azionisti degli 1,6 miliardi di junior tranche. Probabilmente si tratterà di uno strumento affine a un’obbligazione, anche se resta da capire se sarà quotato o meno. È di ieri intanto l’indiscrezione dell’Afp in base alla quale Jp Morgan avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di acquisire Mps, ma ci avrebbe poi ripensato per timore di un veto delle autorità americane
Pubblicato su Italia Oggi/ MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi