Nell’anniversario della marcia di un milione di neri su Washington, quando nel 1963 Martin Luther King pronunciò il discorso del sogno, il tema del razzismo e delle discriminazioni resta centrale nella campagna 2016 per la Casa Bianca. La candidata democratica Hillary Clinton afferma che “c’è qualcosa di profondamente sbagliato” negli Stati Uniti, se i cittadini devono ancora fare i conti con un “razzismo sistematico”: “Tanti americani sentono che il loro Paese li tiene meno in considerazione solo per il colore della loro pelle”.
E mentre il Washington Post riconosce alla Clinton pure il ruolo di paladina degli Lgbt, ci sono critiche e accuse per razzismo e discriminazioni al candidato repubblicano Donald Trump, che va però avanti ad affermare che “gli afroamericani voteranno per me”. Il New York Times, però, ricostruisce una vicenda di discriminazioni ai danni dei neri dell’azienda di famiglia del magnate dell’immobiliare.
Trump ha cercato di utilizzare a proprio vantaggio l’ennesima uccisione nelle strade di Chicago, la città di Obama, d’una donna nera di 32 anni Nykea Aldridge, madre di quattro bimbi, cugina del campione di basket Dwayne Wade, fatalmente coinvolta in una sparatoria fra due uomini, venerdì, mentre stava spingendo una carrozzina. Le sortite dello showman su twitter e nei comizi del fine settimana sono state percepite come opportuniste e molto criticate.
Invece, il New York Times ha ricostruito gli anni di apprendistato del magnate, quando, ancora giovanissimo, andava con il padre Fred sui cantieri per imparare il mestiere, rievocando le accuse di discriminazione verso potenziali affittuari neri che portarono l’impresa edile in prima pagina nel 1968: allora, i Trump non erano capofila nell’immobiliare del lusso, ma lavoravano nell’edilizia per la classe media.
Pur non essendoci prove di un coinvolgimento di Donald in prima persona, il NYT attribuisce alla vicenda rilevanza politica adesso che il candidato fa appello al voto dei neri. Il magnate riconosce spesso il forte legame personale e lavorativo con il padre Fred.
Invece, il Washington Post ricostruisce il percorso di Hillary verso gli Lgbt, una comunità che le riconosce l’impegno nella difesa dei suoi diritti. Il giornale nota, tuttavia, che l’allora candidata alla nomination democratica era cauta, nel 2008, sui matrimoni omosessuali, salvo poi sostenerli quando valutò che non vi fosse più rischio politico. Il giornale riconduce tutto ciò alla cautela, elemento “emblematico” del percorso politico della Clinton, che ha contribuito, con il marito Bill, a una stagione di politiche centriste pensate per un elettorato culturalmente più conservatore rispetto alla generazione che aveva spinto a sinistra il partito democratico.