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Un consiglio spassionato a Stefano Parisi

Ho letto con attenzione il commento dell’amico Galbusera a proposito di ciò che suggerisce anche a Parisi per governare il nostro Paese a proposito dell’attuale grave situazione politica ed economica, ma non sono affatto convinta nel  pensare – e lo dico da persona libera e forte – che in FI ci siano elementi irrecuperabili.

Su queste pagine ho descritto più volte la mia convinzione a rigettare con un No la Riforma Costituzionale e i motivi più che validi li ho spiegati. Ma mi dilungo su uno su tutti su cui chiedo attenzione a Parisi e che faccia la sua parte: la questione di fiducia, disciplinata soltanto dai regolamenti parlamentari, cioè la dichiarazione con la quale il Governo dà l’assenso ad una Camera: o approva l’oggetto della votazione o il Governo rassegna le dimissioni.

Si veda bene che questo passaggio ha due scopi fondamentali: compattare la maggioranza e piegare l’opposizione di una Camera sullo specifico oggetto. La “riforma” Renzi dice falsamente di aver tolto al nuovo Senato il potere di concedere e negare la fiducia. Il nuovo Senato monster renziano non potrà più porre neppure la questione di fiducia, però e però conserva tuttavia la funzione legislativa paritaria con la Camera su materie fondamentali, quali la revisione costituzionale, l’Unione Europea, la sua stessa legge elettorale.

Allora nell’era della semplificazione narrata ma non effettiva, che accadrà quando, in una legge su tali materie, il Senato andrà in opposto avviso della Camera, dove invece lo strapotere del Governo e la possibilità di imporre la fiducia non consentiranno dissensi essenziali? Un conflitto del genere tra Camera e Senato risulterà insuperabile, perché non si intravede l’autorità competente a risolverlo: non la Corte costituzionale, perché non è un conflitto di attribuzione; non i due presidenti delle Camere perché non è una questione di competenza, ai sensi del nuovo art.70 Costituzione. Allora, giuridicamente e politicamente, questo Senato monster duplicazione della Conferenza Stato regioni, comunque che manterrà i privilegi strutturali, che sarà una pletora di molti consiglieri e pochi sindaci i veri penalizzati da questo pasticcio, se non vorrà assecondare il Governo e terrà la posizione? Renzi e Boschi, le due giovani marmotte ben così ben definite da Geronimo, che chiedono agli altri di entrare nel merito, finalmente, abbasseranno le testa? Non credo.

Altra questione: Brunetta, Prestigiacomo, Carfagna, Sacconi sono stati bravi ministri ed erano di FI e hanno fatto passaggi riformatori importanti e soprattutto chiari. Il Governo Renzi ha Ministri poco boriosi e impegnati come Del Rio e Madia, si può lavorare con loro non con altri spocchiosi pasticcioni, impreparati. Una notizia che dimostra quanto pressapochismo e non verità questo Governo che ha bisogno di essere riformato, porta avanti illudendo il popolo italiano.

L’economia boccheggia e Galbusera raccomanda investimenti sul piano industriale: ma lo sanno gli italiani che mentre Renzi oggi fa le conferenze stampa con i giovani virgulti della Silicon Valley e la terra trema, il favoleggiato Piano industria 4.0 – del quale già su queste pagine scrivemmo – adottato da quasi tutti i paesi industrializzati, nel giorno del nero declino italiano, al ministero  Sviluppo economico confermano che non c’è più una data certa di varo, che peraltro doveva essere entro agosto, cioè trovare le risorse per ammodernare le industrie e veramente provare a ripartire! Le motivazioni: crescita zero, calo del pil, e povertà in aumento danno margini inesistenti di manovra nella legge di stabilità che non conterrà il finanziamento. Parisi faccia attenzione.

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