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Cosa hanno fatto gli Stati Uniti per l’Unione europea

I documenti dei National Archives Usa, desecretati negli ultimi anni, dimostrano che furono il segretario di Stato di Eisenhower, John Foster Dulles, e la Cia (Central Intelligence Agency), all’epoca diretta da suo fratello Allen, a “creare” l’Europa e a spingere la Gran Bretagna a farsi carico del disegno europeo, per giocare un ruolo antisovietico negli anni Cinquanta e Sessanta, cruciali per la Guerra Fredda.

I carteggi sono entrati nel dibattito inglese dalla primavera scorsa e hanno favorito la campagna pro-Brexit, con interventi pubblici sui quotidiani di alcuni professori di storia delle Università di Warwick, Oxford ed Lse, favorevoli alla Brexit. Uno di loro, Alan Sked, docente di Storia internazionale presso la London School of Economics, è stato il fondatore di Ukip (Partito per l’indipendenza del Regno Unito), sposando una posizione che si può giudicare in parte antiamericana.

Da un punto di vista complessivo, i documenti dimostrano che si è chiuso un periodo storico e che la Brexit porterà a ridisegnare, e probabilmente a rafforzare, il rapporto privilegiato tra Usa e Regno Unito.

Tornando ai documenti dei National Archives (consultabili a questi due indirizzi web http://bit.ly/2cbxPLM
http://bit.ly/2cBi3fm), questi provano i finanziamenti al Centro studi del francese Jean Monnet, che giocò un ruolo fondamentale per far entrare nella Cee la Gran Bretagna, oltre a essere, insieme al connazionale Robert Schumann, uno dei padri fondatori dell’Europa e delle istituzioni comunitarie.
In pratica, gli atti declassificati degli Archivi Nazionali dimostrano che i servizi segreti americani organizzarono una campagna, negli anni Cinquanta e Sessanta, per porre le basi di un’Europa unita, e fondarono e diressero il Movimento federalista europeo.

Un memorandum del 26 luglio 1950 (firmato dal generale Donovan, capo dell’Oss, precursore della Cia) dava istruzioni per mettere in atto una campagna per promuovere la creazione del Parlamento europeo. Il principale strumento di influenza americana fu il Comitato americano per l’Europa unita che finanziò il Movimento europeo, l’organizzazione federalista più importante negli anni del Dopoguerra. Nel 1958, per esempio, fornì il 53.5 per cento dei fondi del Movimento.

I leader del Movimento europeo – il polacco cattolico Józef Retinger, Schumann e l’ex primo ministro Paul-Henri Spaak – erano tutti finanziati dagli sponsor istituzionali americani.

Anche il Dipartimento di Stato giocò un ruolo diretto. Un memo della sezione Europea, datato 11 giugno 1965, consigliò il vicepresidente della Comunità europea, Robert Marjolin, di perseguire l’Unione monetaria.

E così via, fino agli anni più recenti.

Oggi la Storia si muove in una direzione diversa.



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