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Finmeccanica, tutti i dettagli sui distretti della difesa e dell’aerospazio (oltre Leonardo)

Di Cataldo Ferrarese
Mauro Moretti e Gianni De Gennaro

Il settore difesa-aerospazio (Da), con oltre 13 miliardi di euro di valore della produzione e 8,1 miliardi di euro di export (secondo le stime di Prometeia, 2014) contribuisce alla performance dell’economia nazionale, assicurando un valore aggiunto di circa 3,8 miliardi di euro, 52mila occupati e 1,7 miliardi di euro di gettito fiscale. Pur con una quota di mercato internazionale minima (2%), il settore è un elemento di punta dell’innovazione tecnologica nazionale, con il 30% delle sue imprese che hanno registrato almeno un brevetto negli ultimi 10 anni, una media di 8,5 brevetti per impresa (per l’Italia la media è 1,5) e oltre 1,4 miliardi di euro di attività di ricerca e sviluppo, ovvero il 12,8% dell’intera spesa delle imprese italiane. Il valore aggiunto per occupato diretto è di 84mila euro, il 41% in più rispetto alla media dell’economia italiana, mentre il valore aggiunto totale rappresenta lo 0,7% del Pil italiano. Mentre la domanda primaria della Da è concentrata nei governi nazionali e in poche altre istituzioni pubbliche, la domanda derivata dipende dalla struttura industriale del settore. In Europa, e in modo particolare in Italia, tale struttura è basata su un’organizzazione di tipo dicotomico, con pochi grandi player e un insieme di imprese a essi collegate in un modello organizzativo legato al territorio e di tipo distrettuale.

IL DISTRETTO DI VARESE

I distretti italiani più importanti si collocano nel nord-est del Paese e offrono prodotti di avanguardia basati su una tradizione industriale di grande prestigio e qualità. Il distretto di Varese è forse il più importante con il 30% dell’export nazionale (ossia quasi tutto l’export Da della Lombardia che ammonta al 33% dell’export nazionale). Nel 2007 le esportazioni varesine del settore sono state pari a 1.059 milioni di euro (+13% in valore rispetto all’analogo periodo del 2006), quelle lombarde di 1.166 milioni di euro (+15% in valore rispetto all’analogo periodo del 2006).

PIEMONTE E CAMPANIA

Il Piemonte e la Campania, le altre due regioni fortemente esportatrici, si collocano a livelli prossimi alla metà di quelli lombardi. Il dato, considerato una cartina di tornasole, conferma la forte vocazione produttiva locale. Tuttavia, va letto tenendo conto della presenza di due grandi velivolisti sul territorio, l’AgustaWestland (oggi Leonardo-Finmeccanica, Divisione elicotteri) e l’Alenia Aermacchi (oggi Leonardo-Finmeccanica, Divisione velivoli e aerostrutture), che giocano il ruolo di hub di esportazione. La Campania ospita di fatto il secondo più importante distretto aerospaziale italiano con un’incidenza sul fatturato nazionale complessivo di circa il 23%. Il settore aerospaziale campano si compone di circa 30 imprese core, che si caratterizzano per un’elevata specializzazione nella progettazione e nella realizzazione di differenti produzioni per il settore e sono rappresentate dai prime contractor delle grandi multinazionali e dai loro prime partner. Le imprese di maggiori dimensioni di tale cluster (poco oltre la decina) impiegano circa 8mila addetti e sviluppano un fatturato di circa 1,3 miliardi di euro. Alle imprese aerospaziali core, in un’interpretazione estensiva dei confini del settore aerospaziale regionale, si aggiungono un centinaio di piccole e medie imprese che lavorano per le imprese aerospaziali core in qualità di subfornitori di secondo e terzo livello (officine meccaniche, progettazione, elettronica, informatica, ecc.) che impiegano circa 2mila addetti e sviluppano un fatturato di poco inferiore agli 800 milioni di euro. Nel 2011 il polo aeronautico campano ha fatto registrare esportazioni per un valore di 750 milioni di euro, che rappresenta il 19% circa dell’export complessivo dei poli tecnologici dell’aerospazio, la terza migliore performance dopo il distretto lombardo (1,3 miliardi di euro) e il distretto piemontese (1,05 miliardi).

IL DISTRETTO PUGLIESE

Il distretto aerospaziale pugliese ha una struttura simile a quello campano. Il comparto aeronautico contiene più di 70 imprese con circa 4.200 occupati diretti, di cui la maggioranza riconducibili a Leonardo-Finmeccanica, come la Divisione elicotteri a Brindisi, che produce componenti e sistemi con più di 500 addetti e la Divisione aerostrutture a Grottaglie e a Foggia, specializzate nella produzione di componenti in materiali compositi per aeromobili con circa 1.500 addetti. L’impianto Avio di Brindisi è invece specializzato nella produzione e revisione dei motori aeronautici e navali. Le medie imprese seguono percorsi di subfornitura in gran parte dipendenti dalle grandi imprese locali, ma anche orientate a diversificare la propria offerta e sviluppare linee di business esterne con committenti ad alta tecnologia, quali Boeing, Embraer e Bombardier. La Divisione elicotteri Leonardo è la realtà di maggior rilievo del distretto: ha origini come Augusta Westland, multinazionale italo-britannica, leader mondiale nel settore dell’elicotteristica e nata circa un secolo fa nel Varesotto, che ha accumulato nel tempo non solo esperienza nella produzione delle aeromobili ad ala rotante, ma anche un patrimonio di know how e ricerca e sviluppo significativo che costituisce la fonte maggior del suo vantaggio competitivo sul mercato internazionale. Il comparto dello spazio, pur essendo di dimensioni ridotte (una decina di imprese di media e piccola dimensione), presenta rilevanti expertise nella produzione di sistemi hardware e software per satelliti, lanciatori, attrezzature di terra e nei servizi di gestione delle operazioni, acquisizione e distribuzione dei dati satellitari. L’impresa principale è la SSI-Space Software Italia di Taranto, specializzata nella produzione di sistemi di software spaziali.

IL LAZIO

Il distretto aerospaziale del Lazio ha la struttura di un parco tecnologico costituito principalmente da Pmi che lavorano come subfornitori, su disegni e specifiche dei committenti, delle imprese di rilievo internazionale presenti nella regione quali: Telespazio, Leonardo (già Alenia Aeronautica, già Selex Sistemi Integrati e già Galileo Avionica), Thales Alenia Space, Elsag e Mbda Italia. Le attività delle imprese del distretto comprendono tutta la gamma delle componenti e delle sub-componenti del settore dell’aeronautica, delle telecomunicazioni e dello spazio: componenti strutturali ed equipaggiamenti meccanici; motoristica; sistemi avionici ed elettronici; sistemi spaziali; equipaggiamenti per aeromobili; sistemi per la gestione del traffico aereo. Il distretto aerospaziale del Piemonte presenta una configurazione diffusa con una pluralità di hub e spoke diversi, in parte come conseguenza del fatto che in Piemonte hanno sede le direzioni tecniche delle maggiori aziende aerospaziali italiane che si occupano di progettazione velivolistica, motoristica, sistemistica meccanica e avionica. Gli operatori presenti sul territorio comprendono i maggiori attori del settore in Italia: Thales Alenia Space, Avio e Leonardo (già Alenia Aeronautica e Galileo Avionica), insieme a una pluralità di imprese medie e piccole, che combinano la tradizione artigianale del settore metalmeccanico del nord Italia con le più recenti acquisizioni di know how e di tecnologia di avanguardia nel settore aerospaziale nella progettazione e integrazione di sistemi complessi.

(Articolo pubblicato sulla rivista AirPress)

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