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Le facce (e le stilettate) di Mauro Moretti all’evento Agol-Luiss Business School. Tutte le foto

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Mauro Moretti
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Mauro Moretti
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Mauro Moretti
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Mauro Moretti
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Pierangelo Fabiano e Mauro Moretti
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Pierangelo Fabiano, Mauro Moretti e Paolo Boccardelli
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Federico Fabretti
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Federico Fabretti
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Federico Fabretti
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Pierangelo Fabiano e Mauro Moretti
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Pierangelo Fabiano
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Mauro Moretti
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Paolo Boccardelli
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Paolo Boccardelli
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Mauro Moretti
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Mauro Moretti
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Mauro Moretti
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Antonio Vella
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Andrea Picardi
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Antonio Vella e Federico Fabretti

Nella vita non c’è niente d’importante che non sia difficile. Bisogna fare operazioni faticose e per riuscirci è necessario allenarsi. L’allenamento è tanto più efficace, quanto meno si è indulgenti verso se stessi”. Esordisce così Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, ospitato ieri, giovedì 21 gennaio, alla Luiss Business School per il primo evento di “AD esempio”, ciclo di incontri organizzato da Agol, associazione di giovani comunicatori. “Sono arrivato a Roma da Abū Dhabī alle 6.30 di stamane e tutto il giorno ho avuto ritmi serratissimi.. è tosta ragazzi, bisogna avere la forza di un agonista, tutti i giorni“.

Esortato dai moderatori, il direttore della Luiss Business School Paolo Boccardelli e il presidente di Agol Pierangelo Fabiano, e dal pubblico di giovani under 30, Moretti ha ripercorso le tappe principali della sua vita, dal suo primo lavoro estivo all’età di 10 anni, quando imparò per la prima volta l’importanza delle regole (“L’autodisciplina è fondamentale perché consente di mantenere un equilibrio psicofisico ottimale, occorrono cervello, cuore e fegato“) agli esordi in Ferrovie dello Stato, quindi il percorso sindacale, le esperienze all’estero, e di nuovo, casualmente, in FS e, ora, in Finmeccanica.

Moretti ha confessato: “Non capisco questo spavento per la fuga dei cervelli… per fortuna che ci sono giovani che se ne vanno all’estero a vedere come gira il mondo. Questi finti allarmismi mi fanno impazzire“. L’ad di Finmeccanica ha anche parlato della carenza di giovani eccellenze da inserire in ruoli strategici: “Devo dirvi la verità, non è facile trovare persone giovani, brave, competenti adatte a ricoprire ruoli nevralgici; dove stanno, ditemi, dove stanno?”. E sui raccomandati ha lanciato l’ultima stoccata: “Anche se sono bravi io non li prendo per principio: non hanno avuto il coraggio di provarci da soli“.

Ultima battuta sui suoi collaboratori: “A loro do sempre del lei, anche se lavorano con me da moltissimi anni. È importante mantenere le distanze in questi casi“.

(Testo e foto: Sveva Biocca)


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