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Renato Corti, ecco segreti e curiosità sul nuovo cardinale paolino

Papa Francesco

A guardarlo sembra fragilissimo, pronto quasi a essere portato via da un filo di vento: ma monsignor Renato Corti, 80 anni e una vita al servizio della Chiesa e del prossimo, è invece un’intelligenza potente e robusta. “È un giovane vecchio, come monsignor Loris Capovilla”, dice a Formiche.net chi conosce bene il neo porporato, appartenente alla Compagnia di San Paolo da anni. E spiega: “Proprio come Capovilla nemmeno ci pensava a diventare cardinale. E state tranquilli che la berretta non gli cambierà la vita. Continuerà ad essere la persona semplice che è da sempre”.

Corti ha usi molto semplici, una vita vissuta all’insegna dell’umiltà. Un esempio? Vive a Rho, nel collegio degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo in una stanzetta molto semplice. Conduce una vita molto umile, ma è sempre informato sui fatti del mondo: legge sempre i giornali, non è laureato ma ha molteplici interessi e studia continuamente. “Con lui puoi parlare di qualsiasi cosa, dalla politica alla filosofia e puoi stare tranquillo che sarà all’altezza della situazione. E piace molto al clero ambrosiano”, dicono i suoi amici in talare.

L’accenno al clero ambrosiano non è casuale: negli anni ’80 Corti è stato dal novembre 1980 al dicembre 1990 vicario generale dell’Arcidiocesi di Milano, reggendo di fatto l’Arcidiocesi per conto del cardinale Carlo Maria Martini, Gesuita, e divenendo vescovo ausiliare della città nel 1981. A promuoverlo ad una diocesi tutta sua è sempre Giovanni Paolo II, che lo manda a sostituire monsignor Aldo Del Monte in quel di Novara. Ci resta fino al 2011, quando poi lascia per limiti d’età.

Nel frattempo però il neoporporato ha avuto l’onore di essere al servizio di due Papi: per Giovanni Paolo II ha predicato gli esercizi spirituali della Curia nel 2005, poco prima della morte del Papa polacco; per Francesco ha scritto, nel 2015, le meditazioni che il Papa argentino ha proposto per la Via Crucis dell’anno scorso.

Quando i Paolini vanno in ritiro spirituale a Rho non si fa problemi se, per esempio, c’è da preparare l’altare per la Santa Messa, facendo per certi versi il “sagrestano” della situazione. Segue con attenzione la formazione dei giovani paolini e, naturalmente, predica ancora quando viene chiamato ad annunciare la Parola di Dio. Chi lo conosce dice anche che è un uomo forse più aperto dei giovani d’oggi, ma soprattutto è attento al sociale: una sensibilità messa a frutto a Milano quando “lavorava” per Martini.

La nomina è arrivata, dicono, inaspettata. Non ne sapeva nulla ma vivrà questa nuova stagione e la berretta non come un premio ma come un vero e porprio servizio. Tra i sacerdoti che ha consacrato c’è monsignor Paolo Martinelli, attuale vescovo ausiliare di Milano.


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