“Isis lancia i canali Telegram in italiano, l’allerta degli analisti”. Così il Corsera in un articolo di qualche ora fa spiega come – soprattutto ultimamente – si sia registrato un aumento dei canali Telegram dello Stato islamico nella nostra lingua.
IL CANALE KHILAFA NEWS ITALIA
Il neonato account Khilafa News Italia, nello specifico, viene definito dal Corriere il primo canale «ufficiale» del Califfato in lingua italiana dopo svariati esempi di gestione fai da te tenuti in piedi «da supporter più che da veri e propri uffici media».
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Il canale in questione sarebbe un clone di altri account ufficiali dello Stato Islamico e sarebbe stato creato – secondo quanto riporta il quotidiano – nella giornata di venerdì. Khilafa News Italia avrebbe raccolto in pochissime ore quasi 200 membri.
Tra i contenuti diffusi, che il Corsera descrive come «scritti in perfetto italiano», comparirebbe anche un’infografica che illustra la presunta distribuzione di denaro – circa 30 milioni di dollari – nei territori controllati da Daesh e che riporta come fonte l’Agenzia Amaq.
Il canale riporterebbe anche un aggiornamento sulle ultime news riguardanti le operazioni militari a Mosul.
UNA RISPOSTA ALL’IMPEGNO DELL’ITALIA CONTRO ISIS?
Secondo il quotidiano, la creazione di Khilafa News in italiano – ma anche di altri canali simili quali AnsardelCaliffatoitalia – potrebbe essere associata «all’impegno militare del nostro Paese nei teatri di lotta all’Isis, da ultimo quello iracheno e quello libico». E anche a un ritorno di «fuoco» mediatico dopo l’offensiva di Mosul, a testimonianza della resistenza all’offensiva delle forze irachene e curde.
UN MONITO PER FUTURI ATTACCHI?
Non solo. L’analista Michael S. Smith, interpellato da Corsera, traccia un parallelismo con il caso della nascita di account in lingua portoghese nati prima dell’inizio delle Olimpiadi e spiega come «canali come quello in italiano dimostrano la convinzione di Isis di essere in grado di compiere attacchi nel vostro Paese».
DEI CANALI NON C’È PIÙ TRACCIA SU TELEGRAM
Con il passare delle ore, però, di Khilafa News Italia e AnsardelCaliffatoitalia non c’è più traccia su Telegram. È probabile che l’amministratore del gruppo abbia reso il canale segreto o che lo abbia addirittura cancellato dopo le notizie derl Corsera. Quel che resta sono alcuni account in arabo da cui i presunti “seguaci” italiani hanno preso spunto.
TRA CONFERME E PRUDENZA
Marco Lombardi, esperto di terrorismo, docente di Gestione del rischio e Crisis management alla Cattolica di Milano e responsabile del centro ItsTime (Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies), conferma che ci sia, di fatto, un aumento nell’utilizzo di Telegram come strumento di comunicazione e di propaganda tra gli affiliati di Isis. Ma invita alla prudenza: «Siamo in un momento di attesa e valutazione. Faremo il punto a nei prossimi giorni con valutazioni oggettive».