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Perché James Clapper si è dimesso

James Clapper, il Director della National Intelligence, l’uomo che coordina le diciassette agenzie di intelligence americane, ha presentato le proprie dimissioni. È il primo alto funzionario federale ad annunciare il suo addio dopo l’esito delle elezioni, anche se le dimissioni sono una prassi durante la fase di transizione, quella in cui il presidente eletto – nel caso il repubblicano Donald Trump – riceverà le incombenze, anche le più segrete e delicate, dall’attuale amministrazione. Clapper era stato nominato da Barack Obama nel 2010, e sulle sue mani Clapper ha rimesso il mandato.

La dichiarazione è stata fatta dal direttore durante una rara seduta pubblica del Comitato Servizi Segreti della Camera, quando Adam Schiff, membro del comitato e falco democratico, lo ha incalzato riguardo a voci che lo dicevano pronto a rimanere al suo posto durante le prime fasi del mandato di Trump. Schiff ha scherzato che sarebbe stato sereno se Clapper fosse rimato altri quattro anni, ossia tutta la durata dell’amministrazione Trump. Clapper ha risposto che l’idea di lasciare gli dà sollievo ed era un pensiero che piace pure a sua moglie.

Le dimissioni di Clapper potrebbero essere anche un segnale a Trump: un modo per incalzare il presidente eletto a prendere le proprie decisioni e decidersi nel nominare i propri top funzionari. Particolarmente l’ambito della National Security e della Difesa è uno di quelli più caotici, dove si consumano le faide tra i neo-trumpisti e i notabili del partito. Nel 2014 Clapper aveva svolto un ruolo importante nel tirare via Michael Flynn da direttore della National Security Agency: ora Flynn è uno dei top aide di Trump, uno dei pochi vip militari ad aver seguito il candidato per tutta la campagna elettorale.

Poche ore prima dell’annuncio, Wired aveva pubblicato un lungo profilo del direttore, in cui raccontava che in oltre cinquanta anni di carriera tra i corridoi dei servizi segreti, non aveva mai messo in dubbio la moralità della sua professione – il riferimento va inquadrato in casi come il Datagate, dove Clapper aveva preso posizioni a difesa dell’Nsa e finito sotto il cecchinaggio pubblico dei repubblicani.

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