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Pioneer, Sandokan, Bank Pekao. Tutte le mosse di Unicredit con Mustier

Jean Pierre Mustier (Unicredit)

Ultime mosse di Unicredit in vista del piano industriale che sarà svelato all’inizio della prossima settimana. Da un lato la cessione a soci polacchi del controllo di Bank Pekao, dall’altro lato una maxi operazione (denominata Sandokan) di cessione di crediti in sofferenza per circa 1,4 miliardi. Il tutto mentre si definisce la vendita di Pioneer ai francesi di Amundi (qui l’articolo di ricostruzione di Formiche.net sull’operazione).

Procede dunque a tappe forzate l’azione dell’amministratore delegato di Unicredit, Jean-Pierre Mustier. Al consiglio di amministrazione convocato per lunedì 12, e poi all’atteso incontro a Londra con la comunità finanziaria il giorno seguente, Mustier dettaglierà la manovra di ricapitalizzazione che dovrebbe comprendere un aumento da 13 miliardi, oltre a una serie di cessioni, taglio dei costi e ridefinizione della governance.

DOSSIER POLONIA

Bank Pekao, passata nel 1998 sotto le insegne dell’Unicredit di Alessandro Profumo e Lucio Rondelli, torna dunque in mani polacche all’assicuratore Pzu e al fondo statale Pfr che per il 32,8% (20% a Pzu e 12,8% a Pfr) sborsano 2,4 miliardi.  Insieme all’altro pezzo dell’operazione – il collocamento presso investitori istituzionali di Certificati che consentiranno entro il 2019 di cedere il 7,3% del capitale residuo di Bank Pekao ancora controllato da Unicredit – l’incasso è nell’ordine dei 3 miliardi di euro – aggiunge il quotidiano la Repubblica – Meno delle prime stime che erano circolate – quando si parlava di 3,5 miliardi – ma comunque la vendita di ieri è avvenuta ad un multiplo di 1,42 volte il patrimonio netto della Pekao”.

I DETTAGLI

La chiusura dell’operazione . aggiunge il Corriere della Sera – è attesa per la metà del 2017. Per completare l’uscita dalla banca polacca, Unicredit cede il residuo 7,3% attraverso un’offerta di certificati equity-Linked garantiti da pegno sulle stesse azioni di Pekao per circa 500 milioni di euro, scrive Paola Pica del Corriere della Sera. I motivi della mossa di Unicredit? Da un lato la necessità di far cassa (anche se il gruppo italiano dovrà fare a meno degli utili che garantiva la società polacca (in media il 10-15% della redditività complessiva di Piazza Gae Aulenti arrivava da lì, ricorda il quotidiano la Repubblica). Dall’altro, le mire dello Stato polacco che sta mettendo paletti in campo bancario e finanziario all’azione dei gruppi privati: “La legislazione sempre più stringente che la Polonia sta adottando in campo finanziario – secondo Vittoria Puledda del quotidiano la Repubblica – impedisce di spingere sul versante delle sinergie infragruppo per la banca italiana”.ì

OPERAZIONE SANDOKAN

E’ atteso in giornata – secondo quanto scrive il Sole 24 ore on line – l’annuncio della maxi-operazione da 20 miliardi sui crediti in sofferenza (battezzata come progetto Fino), Unicredit chiude la cartolarizzazione di un portafoglio crediti di 1,4 miliardi, in piccola parte incagli mentre la gran parte è rappresentata da prestiti in bonis nel settore Real estate, al consorzio guidato da Pimco che comprende anche Gwm e la società italiana Roma Finance. Il closing è stato siglato ieri sera a tarda ora, dopo una lunga trattativa tra UniCredit, assistito da Bain come consulente finanziario e da Paul Hastings come advisor legale, e il consorzio guidato di Pimco e assistito dallo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli e partners. L’annuncio dell’operazione, nome in codice Sandokan, potrebbe avvenire già oggi, scrive Alessandro Graziani del Sole.

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