Sarà amministratore delegato a Vicenza e consigliere e presidente del comitato strategico a Montebelluna. forte di queste due cariche Fabrizio Viola, ex ad del Monte dei Paschi , lavorerà al progetto di rilancio e fusione delle due banche in mano ad Atlante grazie all’investitura ricevuta ieri dai consigli dei due istituti. Dopo il salvataggio delle due ex popolari, su cui il fondo ha investito 2,5 miliardi, e dopo le prime pulizie di bilancio effettuate dai management dei due istituti, per Atlante è arrivato il momento di imprimere un’accelerazione al progetto di integrazione.
Per questo Alessandro Penati ha scelto Viola, con cui ha lavorato al dossier npl quando il banchiere guidava il Monte dei Paschi, e gli ha di fatto affidato il rilancio dei due istituti e la guida una volta che saranno diventati uno solo. Ad affiancare Viola, presumibilmente, sarà l’attuale ad di Veneto Banca, Cristiano Carrus, che potrebbe mantenere un ruolo importante nella squadra operativa, a differenza dell’ex numero uno di Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, che ha scelto di fare un passo indietro e lasciare il gruppo, con una buonuscita fra 1 e 1,5 milioni. Non sarebbe stato d’altra parte possibile per Viola guidare in prima persona entrambi gli istituti, nonostante siano di fatto di proprietà dello stesso azionista: Atlante infatti ha oltre il 97% del capitale di entrambe le banche.
«Abbiamo cooptato e nominato Viola nuovo amministratore delegato», ha detto Gianni Mion, presidente di Popolare di Vicenza, uscendo dal cda della banca, che si è tenuto a Milano. «Ci auguriamo che lo studio interno sulla fusione sia pronto per metà dicembre, anche se forse servirà un po’ più di tempo per farlo esaminare al nuovo amministratore delegato», ha aggiunto parlando della fusione.
Una fusione che ha già linee precise: tagli decisi al personale, vendita di alcune delle controllate delle due banche, quelle più lontane dal Nordest, come ad esempio la siciliana Banca Nuova, per focalizzarsi sul territorio di competenza e, in generale, un riequilibrio del rapporto ricavi/costi. I primi esuberi dovrebbero arrivare già entro marzo e per la sola Vicenza si parla di una prima tranche da 700 persone.
Da parte sua Viola avrebbe accettato il difficile incarico dopo aver ricevuto garanzie sulla ricapitalizazzione dei due istituti, che per effettuare una totale pulizia delle sofferenze a bilancio avranno bisogno di capitale fino a 2 miliardi (forse anche 2,5), e avrebbe chiesto anche una compartecipazione ai risultati della nuova banca. Nel frattempo dal sindaco di Vicenza, Achille Variati, è arrivata la richiesta che il prossimo governo sostenga le banche in difficoltè «tra cui Popolare di Vicenza e Veneto Banca, con un aiuto di almeno 40 miliardi, anche se questo comportasse il rischio della procedura di infrazione europea. Guai se il sistema bancario italiano dovesse entrare in una crisi gravissima, sarebbero guai per l’intero sistema produttivo per i risparmiatori», ha concluso Variati.
(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)