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Ecco come il tribunale di Roma fa rinascere la Dc

Con il decreto n. 7756/2016 il giudice del tribunale di Roma (Terza Sezione civile) Guido Romano, in data 13 dicembre 2016, accogliendo la richiesta di convocazione degli amici Luciani, Alessi, Grassi, Gubert e D’Agrò, a nome di oltre il 10% de soci Dc che nel 2012 rinnovarono l’iscrizione al partito, ha disposto:

la convocazione dell’assemblea nazionale degli associati all’associazione non riconosciuta “ Democrazia Cristiana” presso la Sala Leptis Magna dell’Hotel Ergife di Roma ( Via Aurelia, n.619) per il giorno 25 Febbraio 2017 ore 21.00 in prima convocazione e per il giorno 26 Febbraio 2017 ore 10.00 in seconda convocazione per deliberare sul seguente ordine del giorno:
a) nomina del presidente pro tempore della riunione e del segretario verbalizzante
b) nomina del presidente dell’associazione
c) varie ed eventuali“.

E, a tal fine, ha designato “il ricorrente Sig. Nino Luciani a presiedere detta assemblea e ad eseguire tutte le formalità necessarie conseguenti alla disposta convocazione”.

Trattasi di un’autentica svolta, che permette, finalmente, di dare pratica attuazione alla sentenza della Cassazione n.25999 del 23.12.2010 secondo la quale “la Dc non è mai stata giuridicamente sciolta”.

Tutti noi, che dal 1993 abbiamo operato, tra mille difficoltà e incomprensioni, per la ricomposizione dell’area democratico cristiana, popolare e liberale e che, venuti a conoscenza della sentenza della Cassazione del 2010 avevamo concorso a riaprire nel 2012 il tesseramento alla Dc di tutti i soci che erano stati iscritti allo scudo crociato nel 1992, data ultima del tesseramento della Dc storica, non possiamo che esprimere un sentimento di viva gratitudine nel constatare che finalmente abbiamo trovato un giudice a Roma.

Un ringraziamento particolare va fatto a quanti in tutti questi anni della dolorosa diaspora democristiana, hanno sofferto e si sono battuti per dare pratica attuazione alla sentenza della Suprema Corte, e un fraterno e caloroso invito va rivolto a coloro che ci aiuteranno a portare a compimento il progetto di rinascita della Democrazia Cristiana Italiana.

All’amico Nino Luciani che, con Alberto Alessi e Leo Pellegrino, è stato tra i principali protagonisti di quest’ultima fase nei rapporti con il tribunale di Roma e nei primi adempimenti da esso richiesti, spetta adesso il compito di procedere agli adempimenti di cui al decreto del giudice.

Nell’attuale deserto della politica italiana e con la scomparsa delle culture politiche che hanno costruito il patto costituzionale, rinsaldato dal voto referendario del 4 dicembre, il ritorno in campo ufficiale della Democrazia Cristiana, ossia di un partito che intende porsi come il naturale interprete degli orientamenti pastorali della dottrina sociale della Chiesa, imperniati sul valore del primato della persona e della famiglia naturale di un uomo e di una donna, la funzione essenziale dei corpi intermedi regolata secondo i principi della sussidiarietà e solidarietà, ritengo costituisca un fattore di grande rilievo.

Contro le logiche dell’imperante capitalismo che determina l’asservimento dell’economia reale e della politica ai propri fini speculativi, solo con la presenza di una cultura politica, come quella democratico cristiana, aperta alla collaborazione con altre culture non incompatibili con i valori dell’umanesimo cristiano, possiamo concorrere a proporre una piattaforma programmatica per l’Italia e l’Europa in grado di offrire una nuova speranza alle giovani generazioni e alle attese della povera gente.

La nostra azione sarà improntata al massimo di apertura e di inclusione, senza volontà di rivincite e di laceranti rivendicazioni, per puntare, con il nuovo congresso da tenersi a breve, a riportare all’ovile tutti quanti, entusiasti, tiepidi o smarriti e orfani, intendono ricomporre l’unità dei democratico cristiani italiani. Un appello speciale alle donne e ai giovani di cui sentiamo forte il disagio per una situazione di anomia e precarietà che reclama risposte generose e coraggiose non più rinviabili.

Una prima forte iniziativa partirà proprio dal Veneto, con una conferenza stampa che intendiamo organizzare a Venezia e con un convegno da tenersi a Gennaio al quale inviteremo tutti coloro che si sentono di far parte della grande casa Democratico Cristiana.

Abbiamo bisogno di forze giovani e cristianamente ispirate, con le quali promuovere una nuova classe dirigente attraverso una nuova Camaldoli programmatica, da tenersi a primavera, con le espressioni migliori della cultura cattolica e popolare, della vasta e articolata realtà sociale del laicato cattolico italiano, dalle quali fare emergere i nostri candidati per le prossime elezioni politiche e amministrative.


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