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Berlino ferita e sconvolta

Ci sono davvero poche parole da dire in questi casi. Specie quando ad essere colpita è la città che si considera come la propria casa. Per me è doloroso. Amo Berlino. La amo perché è la città dove ho deciso di vivere, dove ho aperto una pagina nuova della mia vita e dove ho potuto iniziare, non dico certo di esserci riuscito, a realizzare alcuni dei miei “sogni”.

Berlino è stata ferita dall’ennesimo vile attentato. Con le solite modalità improvvisate e che spiazzano, specie perché Berlino è una città altamente controllata, con numerosi agenti in borghese che si aggirano tra le persone, video-sorveglianza, nei luoghi sensibili ci sono sempre pattuglie di poliziotti e agenti di sicurezza. Si percepisce la sicurezza, ma non è mai abbastanza.

Angela Merkel si è detta stupita di quanto accaduto, oltre che sconvolta. Esatto. Stupore e angoscia. Ma come sempre non si dovrà generalizzare. Ci saranno gli sciacalli che vorranno colpevolizzare tutti quelli che “sono altro da noi”. Lo faranno non per genuina empatia con le vittime, ma per cinici obiettivi elettorali.

In tutto questo dolore, in tutta questa confusione, il mio pensiero va alla mia città, alle mie concittadine e ai miei concittadini, alle vittime di questa violenza e alle loro famiglie. Con il cuore e con il pensiero vi sono vicino. Il dolore è tanto, le analisi e le discussione seguiranno e sarà bene che ci siano, ma per oggi solo il silenzio e il dolore per questa ennesima tragedia nel cuore dell’Europa.


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