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Papa Francesco, le scarpe, la semplicità e l’umiltà

Papa Francesco

Papa Francesco, ha comprato le scarpe in farmacia e la cosa finisce sui giornali. Ma è l’ultima lezione di umiltà che questo nostro Santo Padre ci dà in un momento in cui la vanità è all’ordine del giorno in politica. Così come chiunque ha bisogno di provare le scarpe che lo possono fare stare comodo e che spuntano, rigorosamente nere e sportive, dalla veste bianca in qualsiasi occasione.

E’ un’altra chiara evidenza di umanità che attrarre persone di diversa estrazione sociale tra cui, oltre che cattolici, atei e agnostici, anche giornalisti in cerca di immagini sensazionali. Così fecero per una ministra e una parlamentare, poi entrambe criticate perché l’una si faceva accompagnare dalla scorta dei poliziotti in pieno centri storico romano (ministro all’immigrazione) e l’altra per la macchina suv parcheggiata sul marciapiede davanti a un negozio di calzature di lusso (onorevole della commissione lavoro).

Francesco ha dato una lezione di normalità e non è la sola. Un altro dei tanti gesti spontanei compiuti dal Papa. Non ultimo quello a Napoli, dove ha indossato un casco per il motorino a sostegno della campagna per la sicurezza stradale portata avanti dall’Aci, con il sorriso che lo accompagna e che regala a tutti noi.

Papa Francesco non esibisce volentieri divise sfarzose per esercitare la sua carica, veste in modo semplice e sobrio e non vuole solo benedire i fedeli dall’alto, li vuole abbracciare, consolare, sostenere nei loro dolori. Non ha nessuna titubanza quando affronta argomenti delicati , dice quel che vede, quel che sente, quello che trova sbagliato, denuncia a gran voce dando un esempio a tutti noi per non aver paura di manifestare malcontento, ingiustizie, e atrocità. Insegna uguaglianza, accettazione, comprensione, ma anche forza per contrastare la vanità del potere. Il perdono, nei confronti di se stessi e degli altri, e la speranza, sulla quale insiste spesso, anche in relazione ai tempi difficili che stiamo vivendo. Ci dice così che Lui è uno di noi, capisce quello che passiamo nella vita quotidiana e vede la realtà che ci circonda, senza filtri, né ecumenichismo carsico. Condanna la corruzione, lo sfruttamento sul lavoro, la mafia e la camorra che si approfittano di giovani, poveri e deboli. Punisce moralmente e cristianamente chi compie delitti contro l’umanità.

Papa Francesco sa di rischiare, e molto, dentro e fuori della mura del Vaticano per questa sua forza di cambiamento che produce ammirazione e sa bene che la sua missione è proprio questa: stare in mezzo alla gente, occuparsi delle loro vicissitudini, della gioia e del dolore, del bene e del male, senza nessun timore per sé. Non c’è umiltà e non c’è santità senza passare attraverso la strada dell’umiliazione: è questa la verità che Francesco ha rilanciato richiamandosi alla storia di Davide durante una sua messa nella cappella della Casa Santa Marta.

Buon Natale Santo Padre, stia comodo nelle scarpe e preghi per noi che noi lo facciamo per Lei.


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