Sicurezza, difesa, immigrazione ed Europa. Ma non solo. La partita più importante per il candidato Repubblicano in corsa verso l’Eliseo, Francois Fillon, si gioca sul campo finanziario ed economico.
LE AMBIZIONI DI FILLON IN CAMPO ECONOMICO
«La mia ambizione per la Francia è duplice: ritornare alla crescita e alla piena occupazione e ripristinare l’autorità dello Stato al fine di garantire la sicurezza collettiva nonché la coesione della nostra società», scrive Fillon nel capitolo del suo programma elettorale dedicato alle questioni economiche. «Questo progetto dettagliato, organizzato attorno a una ventina di temi che raggruppano più di 600 proposte, rappresenta la mia tabella di marcia per perseguire la profonda trasformazione del nostro modello economico e sociale ed avere successo».
SFORZO COLLETTIVO CONTRO IL DEGRADO ECONOMICO E SOCIALE
I risultati non saranno immediati e facili da raggiungere. «Lo sforzo collettivo necessario è molto grande, è la situazione attuale a richiederlo. Dobbiamo agire con urgenza per frenare il degrado economico e sociale in cui il Paese rischia di affondare», specifica il leader repubblicano.
Le cifre parlano chiaro, spiega Fillon: «Ci dimostrano che è essenziale rimettere in sesto l’economia, rafforzando la crescita, creando nuovi posti di lavoro, riducendo rapidamente gli oneri per favorire la competitività delle nostre imprese, semplificando il diritto del lavoro e le norme che generalmente gravano sull’attività economica».
Contemporaneamente ci si deve impegnare per ridurre la nostra spesa pubblica a un livello ragionevole. Ed è anche necessario «implementare le risorse destinate dallo Stato per la nostra sicurezza (difesa, polizia, giustizia) e gli investimento per il futuro (istruzione, innovazione, infrastrutture)». I dati, per il candidato repubblicano, mostrano anche che «un minore carico fiscale per le famiglie è possibile, ma che questo deve essere ben studiato per riavviare la nostra economia».
LE 4 LEVE DEL PROGETTO ECONOMICO
Il progetto economico di Fillon si articola attorno alle seguenti quattro leve:
– Cambiamenti radicali in ambito sociale e fiscale a partire dall’inizio del mandato per rafforzare la competitività delle imprese e dare alle famiglie flessibilità finanziaria
– Salvaguardia della spesa, riducendola per tutti i settori (Stato, enti pubblici, enti locali, la spesa sociale) per tutto il quinquennio
– Aumento dei bilanci delle funzioni sovrane dello Stato
– Aumento di 2 punti del tasso standard e del tasso medio dell’IVA nel 2017 per finanziare una parte del piano.
LA TRAIETTORIA DELLA SPESA PUBBLICA
«Questa è l’ipotesi di crescita e di inflazione che abbiamo usato per calcolare le traiettorie della spesa pubblica, deficit e il debito», spiega Fillon pubblicando grafici esplicativi:
IL FARDELLO DELLA SPESA PUBBLICA
Altro tema caldo è quello della spesa pubblica, sui cui Fillon si esprime con toni molto duri: «Per 30 anni abbiamo assistito ad una deriva della spesa pubblica, che non solo non ha risolto nessuno dei nostri problemi, ma, al contrario, ha avuto l’effetto di aggravare la situazione».
La spesa pubblica – spiega il candidato repubblicano – è ora pari al «57,1%, portandoci in testa dietro Finlandia. Ciò soffoca il dinamismo della nostra economia perché mantiene una pressione fiscale insostenibile per le imprese così come per le famiglie. Nessuno dei nostri principali sistemi di protezione sociale è bilanciato. Il deficit totale rimarrà probabilmente pari al 4,5% del PIL da qui al 2017».
UNO SFORZO PARI A 110 MILIARDI DI EURO
«Lo sforzo per raddrizzare le finanze pubbliche e il debito è nell’ordine dei 110 miliardi di euro in 5 anni», specifica Fillon. Le misure strutturali proposte ridurranno il deficit per raggiungere l’equilibrio nel 2022 e terranno più bassa la pressione fiscale. Secondo il candidato in corsa per l’Eliseo «questo sarà il più grande sforzo mai fatto dal nostro paese nella sua storia moderna, ma è alla nostra portata, non per mettere in discussione il nostro modello bensì per salvarlo».
Come intende affrontare Fillon il nodo della spesa pubblica? Riducendo il peso del settore pubblico, riformando il quadro delle comunità territoriali per ridurre la dinamica delle spese, assicurandosi che i conti sociali siano equilibrati, conducendo una politica fiscale coerente con il consolidamento fiscale e la competitività dell’economia francese.
IL RILANCIO DELL’IMPRENDITORIA
Altro obiettivo di Francois Fillon sul fronte economico è rilanciare l’imprenditoria. «La politica dei piccoli passi ha i suoi limiti: ora deve cambiare il sistema», spiega il cadidato repubblicano. «Il mio piano è quello di mettere la Francia di nuovo in pista per la crescita, creare le condizioni in modo che le aziende inizino a investire e assumere. Ciò richiede riforme strutturali che consentano alla nazione di sostenere un tessuto economico dinamico, imprenditoriale e ad alto valore aggiunto, garante di crescita a lungo termine, delle esportazioni e della piena occupazione».
Un processo che per Fillon si innesca mettendo in campo una «politica forte», ovvero «affrontando la sfida della competitività per le nostre aziende, sostenendo la crescita di PMI e ETI (Entreprises de taille intermédiaire ndr) attraverso un nuovo accordo imprenditoriale, basandosi sul dinamismo delle TPE (Très petite entreprise ndr) e dei lavoratori autonomi».
LA VALORIZZAZIONE DELLA COMPETITIVITÀ
Un rilancio dell’economia non può non tener conto di un fattore importante: la competitività. «Per 35 anni, la Francia ha sofferto la disoccupazione di massa. Il paese ha più di 5 milioni di persone in cerca di lavoro in tutte le categorie», spiega Fillon nella proposta, sottolineando come il tasso di disoccupazione giovanile superi il 24%. Ma specifica «questa profonda crisi tuttavia, non è inevitabile: molti dei nostri partner europei ne sono venuti a capo. La disoccupazione di massa è legata ad un ambiente non idoneo e ad un diritto del lavoro rigido, che blocca la competitività delle nostre imprese».
SUPERARE L’EMPASSE IN 5 STEP
Sono 5 gli step che, per il candidato repubblicano, permetteranno di superare l’empasse: «la soppressione delle 35 ore non solo nel pubblico ma anche nel privato, la semplificazione del della legislazione in tema di diritto del lavoro, rinnovare il dialogo sociale, combattere la disoccupazione di massa attraverso lo sviluppo di una formazione in alternanza e migliorando l’efficacia dei sussidi di disoccupazione, ridurre gli oneri per le imprese e gli investimenti per creare un contesto imprenditoriale più favorevole e l’innovazione».