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Perché il Ceta farà bene all’Italia e all’Unione europea

Con il Ceta l’Unione europea fa un accordo con una potenza economica atlantica, mantenendo i suoi standard sanitari e ambientali e compiendo un primo e concreto passo avanti nella lotta all’italian sounding.

L’intesa approvata ieri permetterà alle imprese italiane di espandere il made in Italy e di rafforzare la propria presenza in Canada. Il Ceta contiene, infatti, uno storico riconoscimento della tutela di un paese terzo delle produzioni di qualità: è stata inserita nell’accordo raggiunto con il governo di Ottawa una lista di 172 Dop e Igp delle quali 41 sono eccellenze italiane, che rappresentano la quasi totalità dei prodotti Dop e Igp esportati in Canada. Ma a beneficiare di questo accordo saranno anche i produttori di vino, di olio extravergine e di prodotti lattiero caseari con risparmi di 500 milioni di euro di euro l’anno per l’abbattimento dei dazi doganali.

La sfida attuale ora è siglare accordi con altri Paesi con l’obiettivo di agevolare gli scambi commerciali, garantendo al contempo gli alti standard qualitativi con i quali sono tutelati i cittadini europei. In quest’ottica il Ceta è sicuramente l’esempio più recente ed efficace poiché rappresenta uno degli accordi più ambiziosi e completi mai conclusi tra Unione europea e paesi terzi.


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