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Chi è Milo Yiannopoulos, tutte le polemiche del giornalista sostenuto da Trump

Si chiama Milo Yiannopoulos ed è una star del web, conosciuto come il “super-cattivo di internet”. Il giovane giornalista vicino a Donald Trump è nel mirino delle polemiche un’altra volta: l’ultima con l’accusa di difendere la pedofilia con i suoi commenti. La provocazione ha fatto infuriare anche i settori conservatori che fino ad ora avevano difeso il suo stile irriverente.

LEADER DELLA “ALT RIGHT”

Nato in Grecia nel 1983, ma cresciuto nel Regno Unito, Yiannopoulos è stato il caporedattore della sezione Tecnologia di Breitbart News, sito di estrema destra che aveva diretto il consigliere della Casa Bianca, Steve Bannon. Si è dovuto dimettere ieri dopo che alcuni colleghi hanno minacciato le dimissioni se Yiannopoulos non rinunciava al sito. Omosessuale dichiarato, è uno dei rappresentanti del movimento “alt-right” negli Stati Uniti, un’alternativa alla destra tradizionale e conservatrice.

IL VERTICE DEI CONSERVATORI

Laureato all’Università di Manchester e al Wolfson College, il giovane era stato invitato alla Conservative Political Action Conference (CPAC), vertice politico organizzato dall’Unione Conservatrice Americana tra il 22 e il 25 febbraio a Maryland vicino alla città di Washington. Tra gli altri invitati c’erano il presidente Trump, il vicepresidente Mike Pence, il capo di gabinetto Rience Priebus, il consigliere della Casa Bianca, Steve Bannon, il senatore del Texas, Ted Cruz, e il governatore del Wisconsin, Scott Walker. Un panel di alto livello nel quale era stato inserito anche Yiannopoulos.

La CPAC ha ritirato l’invito a Yiannopoulos dopo che è stato diffuso un suo video che risale a un anno fa nel quale sembrerebbe approvare la pedofilia. “A causa di un video offensivo, l’Unione Conservatrice Americana ha deciso di cancellare l’invito. […] Non ci sono dubbi tra i nostri partecipanti sulla condanna all’abuso sessuale sui minori”. In queste ore, anche la casa editrice Simon & Schuster ha cancellato il contratto per la pubblicazione dell’autobiografia del giornalista.

IL VIDEO SULLA PEDOFILIA 

Il video incriminato mostra Yiannopoulos che scherza sulle aggressioni sessuali subite quando era adolescente da un prete cattolico: “Non sarei così bravo nel sesso orale se non fosse grazie a padre Michael”. In altri commenti, tra cui “i più grandi aiutano i più piccoli a capire chi sono”, sembrerebbe approvare i rapporti sessuali tra adulti e minorenni. Nella pagina Facebook, Yiannopoulos ha negato le accuse: “È un crimine (la pedofilia, ndr) ripugnante. […] Voglio confermare la mia totale disapprovazione  verso gli adulti che abusano dei bambini. […] Sono colpevole di usare un linguaggio impreciso e mi pento”.

Matt Schlapp, presidente dell’Unione Conservatrice Americana, ha diffuso un comunicato su Twitter in cui conferma la cancellazione dell’invito: “Sappiamo che il signor Yiannopoulos ha risposto su Facebook, ma non è sufficiente. Deve ancora rispondere a domande difficili e gli chiediamo di assumere la responsabilità dei suoi commenti perturbatori”.

GAMERGATE E LE FEMMINISTE 

Yiannopoulos è diventato famoso per la copertura dello scandalo Gamergate per Breitbart News. Nel 2014, una nota sviluppatrice di videogiochi è stata accusata di scambiare favori sessuali in cambio di critiche positive sulla stampa. “Vigliacche femministe, state distruggendo l’industria dei videogiochi”, aveva scritto Yiannopoulos. Il giovane verso le femministe e la sua omosessualità ha scritto: “Preferisci che tua figlia sia femminista o abbia il cancro?”.

LA DIFESA DI TRUMP

Nel 2015 l’Università di Manchester ha vietato una sua conferenza per “apologia alla violenza” e Twitter ha chiuso un suo account perché con i suoi messaggi incitava “all’abuso degli individui”. Il 1° febbraio Yiannopoulos è stato costretto a cancellare un intervento all’Università della California per le manifestazioni degli studenti. Il presidente Trump è intervenuto con un tweet: “Se l’università non permette la libertà di espressione ed è violenta su persone innocenti con punti di vista diversi, forse non dovrebbe avere aiuti da fondi federali”.

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