Una gaffe da oscar ha chiuso ieri la premiazione dell’89esima edizione dei premi più prestigiosi per l’industria cinematografica. Durante la premiazione per il miglior film, infatti, è stato erroneamente annunciato come vincitore il musical La la Land, mentre il premio più importante della serata era stato assegnato a un altro film, Moonlight. “Ci hanno dato la busta sbagliata”, ha spiegato Warren Beatty, che sul palco ha consegnato il premio assieme a Faye Dunaway (qui il video).
Il musical diretto da Damien Chazelle, però, ha incassato sei statuette (su 14 nomination), tra cui miglior attrice protagonista (Emma Stone) e il premio alla regia. Tra gli altri premiati anche gli italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini per il trucco di Suicide Squad. Nessuna statuetta, invece, per Fuocoammare.
MIGLIOR FILM: MOONLIGHT
Il miglior film “Moonlight”, del regista Barry Jenkins, coniuga il tema forte delle difficili condizioni di vita per chi nasce con il marchio di emarginato in luoghi dove la delinquenza è quasi una scelta obbligata (in questo caso un quartiere malfamato di Miami) con la questione razziale e con la discriminazione sessuale. Il film, composto in tre atti, attraversa le fasi cruciali della crescita del protagonista Chiron, bambino, ragazzo, uomo. Oltre alla statuetta come miglior film, Moonlight ha vinto per la sceneggiatura non originale ed è stato premiato Mahershala Ali come miglio attore non protagonista.
SEI STATUETTE PER LA LA LAND
“La La Land” si è fermato a sei statuette sulle 14 nomination: Emma Stone come migliore attrice protagonista, Damien Chazelle per la regia (32 anni, è il più giovane premiato in questa categoria), e poi scenografia, fotografia, colonna sonora e canzone originale. Non ce l’ha fatta ad aggiudicarsi la statuetta invece il protagonista del film, Ryan Gosling: come miglior attore è stato infatti scelto Casey Affleck per l’interpretazione in Manchester by the Sea che porta a casa anche la sceneggiatura originale.
E PER L’ITALIA…
C’è gloria anche per l’Italia, ma non per Fuocoammare di Gianfranco Rosi (premiato il documentario su OJ Simpson). Per il trucco, però, sono stati premiati Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini per Suicide Squad che hanno dedicato il premio a tutti i migranti. L’Oscar per il miglior corto di animazione è andato a “Piper” del regista di origine italiana Alan Barillaro supervisore alle animazioni ai Pixar Animation Studios, dal 1997. Padre calabrese, madre abruzzese, cresciuto in Canada, è l’autore del corto animato insieme a Marc Sondheimer.
MIGLIOR FILM STRANIERO CON PROTESTA
Va poi ad Asghar Farhadi e al suo “Il cliente” l’Oscar per il miglior film straniero. Ma non c’è il regista a ritirare la statuetta, assente dalla cerimonia in aperta protesta contro le misure restrittive, per l’ingresso negli Stati Uniti, imposte a sette paesi, Iran compreso.
LA CONDUZIONE DI JIMMY KIMMEL
Mattatore della serata Jimmy Kimmel. Il presentatore degli Oscar prende in giro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dall’inizio alla fine. Scherzando sulla sopravvalutata Meryl Streep, mandando un tweet ironico nel bel mezzo della cerimonia al presidente, dicendosi preoccupato perché non aveva ancora espresso opinioni sulla serata. Due i messaggi: “Donald sei sveglio?”. E ancora: “Ti saluta Meryl”. In molti attori hanno indossato il fiocco azzurro dell’Aclu (American Civil Liberties Union, l’organizzazione che si batte per i diritti civili) sul petto, come Ruth Negga (candidata come miglior attrice). Il nastrino è un chiaro messaggio di protesta contro la politica di Trump. Tra le genialate di Kimmel, la pioggia di confetti prima e pasticcini poi sul pubblico, così come il dirottare un pullman di turisti di Hollywood nel bel mezzo della platea a loro insaputa con conseguenti fotografie e stupore tanto dei turisti quanto degli attori in sala.