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Come risorgerà la Democrazia cristiana

Domenica 26 febbraio si è compiuto all’Hotel Ergife un autentico miracolo: la Dc storica, partito mai morto giuridicamente come ha sentenziato definitivamente la Cassazione (sentenza numero 25999 del 23 dicembre 2010), sulla base dell’autorizzazione del tribunale di Roma si è ritrovata rappresentata da una modestissima parte della sua base associativa formata da coloro che, essendo stati soci della Dc storica nel 1992 (ultimo anno del tesseramento) rinnovarono la loro adesione nel 2012, nel tentativo di concorrere alla celebrazione del XIX Congresso nazionale del partito.

La solerzia di alcuni “amici”, come sempre diversamente motivati, produsse alcuni ricorsi contro le modalità di convocazione e di svolgimento di quel congresso i quali ne determinarono l’annullamento. Lo stesso tribunale romano che accolse quei ricorsi, con provvedimento del giudice Romano del 13 dicembre 2016, in base alla richiesta formulata da oltre il 10% dei soci Dc aventi diritto, ha disposto “la convocazione dell’assemblea nazionale degli associati dell’associazione non riconosciuta Democrazia cristiana. L’assemblea in seconda convocazione riunitasi domenica 26 febbraio era valida qualunque fosse il numero dei presenti.

Gli oltre cento partecipanti erano il “granello di senape” che, eleggendo con oltre il 90% dei voti Gianni Fontana alla presidenza dell’associazione non riconosciuta Democrazia cristiana, hanno permesso alla Dc, partito mai sciolto giuridicamente, di emettere un primo respiro e di ripartire con la speranza e la determinazione di far crescere un albero robusto nel deserto della politica italiana.

Un albero con le radici ben piantate nei fondamentali della dottrina sociale cristiana, così come espressi dalle ultime encicliche pontificie (Caritas in veritate, Evangelii Gaudium e Laudato Sì) e con una nuova generazione di democratici cristiani impegnati a tradurre nella città dell’uomo quegli orientamenti, con l’obiettivo di fornire risposte “alle attese della povera gente”.

Ora è tempo di ricomposizione di tutte le anime sparse nei diversi rivoli del fiume carsico popolare e democratico cristiano presente in tutte le regioni italiane.

Una fondazione di partecipazione sul modello della Fondazione Adenauer per la Cdu e Csu tedesche, e una scuola di formazione politica per le nuove generazioni dovranno essere i primi impegni della Dc.

A Gianni Fontana spetta il compito di raccogliere quanti sono interessati alla costruzione del nuovo soggetto politico centrale della politica italiana, concorrendo tutti insieme all’allargamento della base associativa della Dd nei comuni italiani, con la nascita di comitati civico popolari della Dc dai quali far emergere i delegati democraticamente eletti.

Si seguirà scrupolosamente lo statuto vigente del partito, al fine di non incorrere negli errori compiuti nel 2012, per convocare il XIX Congresso nazionale della Dc nei tempi più solleciti possibili e solo nel congresso potremo realizzare quegli adeguamenti dello Statuto la cui ultima stesura risale al 1992, un tempo ormai distante anni luce dalla condizione politica, sociale, culturale e morale dell’Italia odierna.

Dal discorso di Gianni Fontana sono emerse tutte le motivazioni ideali proprie della migliore tradizione democratico cristiana. Ci conforta la presenza all’Ergife di alcuni amici ospiti, come Mario Tassone del Ncdu e di altri che hanno espresso il loro interesse al processo di ricomposizione dei Dd, con i quali vorremmo procedere insieme sino al Congresso.

Ciliegina finale: la Dc oggi può contare già su un deputato regolarmente iscritto al partito. Trattasi di Domenico Menorello di Padova, giovane Dc nel 1992, che riconfermò la sua adesione nel 2012 e ora socio a tutti gli effetti della Democrazia Cristiana. Anche Menorello è un pugno di lievito di razza Doc, che crediamo possa concorrere a produrre buoni frutti.

Ora serve tanta generosità e disponibilità da parte di quanti hanno creduto e ancora credono negli ideali rappresentati da Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi Aldo Moro, disponibili a far crescere una nuova generazione di democratici cristiani per il bene dell’Italia.

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