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Le migrazioni, la Chiesa e la carità. Rapporto Mcl

elezioni, mcl, europa, eutanasia

È passato molto tempo da quando Paolo VI, nella Populorum progressio, scriveva che la “questione sociale si è fatta mondiale”, e questo le attuali migrazioni “lo testimoniano al massimo grado”. A ricordare le parole di Papa Montini, per molti il Papa dimenticato, è il presidente di Mcl Carlo Costalli, nel corso della presentazione dell’VIII Rapporto annuale sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo stilato dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân, e quest’anno dedicato al tema delle migrazioni.

“L’ACCOGLIENZA E LA PACE VENGONO SFIDATE DA ANTICHI MOSTRI”, DICE COSTALLI

Esse infatti, ha detto Costalli nel suo intervento iniziale, “avvengono in un momento storico particolarmente difficile”, dove “la destabilizzazione prevale e l’assetto mondiale si fa più anarchico”: “In cui nuove forme di guerra vengono approntate e un senso di instabilità e di insicurezza prende tutti”, e “in cui l’accoglienza e la pace vengono sfidate da nuovi nemici e antichi mostri, che si pensavano sepolti, e che rinascono a impensierirci circa il nostro futuro”. Anche se, oltre all’emergenza immediata e “alla mobilitazione per la solidarietà”, è intervenuto l’arcivescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi, “serve una prospettiva politica costruttiva vera e propria”, “strutturata e funzionale in maniera sistemica”. Come diceva infatti Leone XIII nella Rerum Novarum, ha spiegato il monsignore, “la carità è la regina della virtù sociali”. Ma questa la scrisse, ha precisato, “con l’obiettivo di costruire una società conforme alla dignità dell’uomo” e “secondo i piani di Dio”. La carità quindi per il prelato deve essere politica nel senso ampio del termine: “vedo un cattolicesimo interessato al dato della patologia sociale, ma meno invece a quello della fisiologia sociale”. Mentre serve una solidarietà “di più ampio respiro e a lungo termine”, con la “capacità politica di costruire il futuro”.

PER IL PROF RODRIGUEZ-PONGA “DIFENDERE I DIRITTI È LA DSC: LA RADICE DELL’EUROPA”

Stando al tema delle migrazioni, secondo il prof. Rafael Rodriguez-Ponga, presidente della Fondazione Umanismo y Democracia e della Plataforma Internacional de Coperacion y Migracion, ci troviamo attualmente di fronte alla più grande sfida europea, che interpella “cosa vuol dire essere europeo”. Non nel senso “di una sfida militare”, ma culturale e di “coesione sociale”, che si riferisce cioè alla “libertà individuale”: “se crediamo veramente nella libertà religiosa e di coscienza – ha detto il professore – allora tutti abbiamo lo stesso diritto e la stessa libertà. Si pensa che questi siano solo per noi stessi, ma lo sono per ognuno dei cittadini”. Il realismo cristiano – di cui si parla nel rapporto – “ci dice che dobbiamo accettare ciò che esiste e applicargli l’etica cristiana”, e la DSC ci dice che dobbiamo rafforzare “valori civici comuni”, afferma lo spagnolo. È per questo che in tutta Europa va tenuta “alta la difesa nei confronti dei diritti umani”, ha concluso: “questa è la radice dell’Europa, e si fonda sulla DSC”.

LE MIGRAZIONI PER ETTORE GOTTI TEDESCHI “SONO PIÙ MISTERIOSE DI CIÒ CHE APPARE”

Pare invece andare in un’altra direzione, almeno nei toni, l’intervento dell’economista e banchiere Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, secondo cui “le migrazioni sono molto più misteriose di quello che appare”, con colpe riconducibili alle “valutazioni” nate “dall’impatto del Nuovo Ordine Mondiale”. Quello del “Rapporto Kissinger”, per intenderci, che prevedeva tra gli obiettivi “la fine di guerre, povertà, intolleranza religiosa e sfruttamento dell’ambiente”, ma che “ha realizzato tutto il contrario”. Questo perché in realtà, ha proseguito Gotti Tedeschi, l’intento sarebbe quello di “modificare e relativizzare le fedi religiose più dogmatiche” a favore di “una nuova religione universale che si chiama ambientalismo”. Con colpevoli ben precisi: come Barack Obama che, sulla linea di quanto “imposto dall’Oms nel ’92”, sostiene “che tutti i Paesi dovranno avere aborto ed eutanasia senza restrizioni”. Oppure Kofi Annan, citando il discorso in cui dice che per “la pace universale è necessario realizzare un sincretismo religioso”, ed è quindi “grazie all’immigrazione dei popoli si realizzerà questo progetto”. Quindi per Gotti Tedeschi “l’attenzione umanitaria” verso le migrazioni ne “ignora completamente le cause”: delle “spiegazioni ufficiali”, afferma l’economista e banchiere, vale a dire “crescita dei conflitti, povertà, e gap con l’Italia”, “nessuna è vera”.

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