“Se Trump riuscisse a scrollarsi di dosso il potere purtroppo troppo invasivo dei neocons della quale si è circondato; se la Le Pen diventasse presidente e soprattutto con zio Vlad alla guida del paese più grande del mondo credo che si darebbe un bel colpo frontale al NWO” (Floriana Castro); “Proprio le due nazioni, da cui sono nate il liberal-capitalismo (Francia) e il bolscevismo (Russia), potrebbero salvarci da questa situazione di servilismo verso un economia internazionalista e plutocratica; ma chi l’avrebbe mai detto! Speriamo bene…” (Andrea Gioffreda); “Primi segni di una prossima uscita dall’euro” (Marrazzo Massimo). Questi sono alcuni dei commenti sotto la foto della stretta di mano tra Marine Le Pen e Vladimir Putin pubblicata sulla pagina Facebook “Vladimir Putin Italian Fan Club”.
IL VIAGGIO DI LE PEN A MOSCA
A un mese dalle presidenziali in Francia, il presidente russo ha ignorato critiche sull’ingerenza di Mosca nelle elezioni europee e ha ricevuto a sorpresa la candidata del Front National. Un incontro pubblico, a differenza del viaggio in Russia – quasi nascosto – della candidata del partito tedesco Alternativa per la Germania, Frauke Petry (qui l’articolo di Formiche.net). Le Pen e Putin si sono visti – con tanto di pubblicità sui social network della candidata francese – per parlare dei rapporti tra Francia e Russia e delle minacce globali come il terrorismo.
“IL RITORNO DI GIOVANNA D’ARCO”
Il viaggio di Le Pen in Russia è stato annunciato poche ore prima del suo atterraggio a Mosca. La candidata ha incontrato alcuni membri della Duma e il presidente Putin. In conferenza stampa, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha negato che l’incontro tra Putin e Le Pen fosse stato organizzato dal presidente russo. Secondo Peskov, “si tratta di una pratica normale. La Russia non vuole intervenire in affari interni di altri paesi o in processi elettorali […] Le Pen è stata invitata a Mosca dal gruppo parlamentare e l’incontro con Putin è stato quasi casuale, perché lei era in uno dei Palazzi del Cremlino per visitare una mostra di arte francese”.
Il presidente della Duma, Viacheslav Volodin, ha omaggiato a Le Pen con una biografia pubblicata in Russia: Il ritorno di Giovanna d’Arco. “Gli scrittori russi la paragonano a Giovanna d’Arco – ha detto Volodin -. Voglio regalarle questo libro uscito da poco in Russia”.
COSA HA DETTO PUTIN
Durante l’incontro, secondo il comunicato del Cremlino, Putin ha insistito che in nessun modo la Russia vuole influire su quanto accade in Europa, facendo riferimento alle elezioni, “ma ci riserviamo il diritto di parlare con tutte le forze politiche, come lo fanno anche i nostri alleati in Europa e gli Stati Uniti”, ha detto Putin dopo l’incontro con Le Pen al Cremlino. “La Russia dà molta importanza ai rapporti con la Francia e cerchiamo di mantenere rapporti simili con i rappresentanti del governo e dell’opposizione – ha continuato Putin -. Sarebbe interessante scambiare con lei punti di vista su come si sviluppano i rapporti bilaterali e sulla situazione che vive l’Europa. Lei rappresenta uno spettro delle forze politiche europee che sta crescendo rapidamente”.
COSA HA DETTO LE PEN
Secondo il comunicato del Cremlino, Le Pen ha detto che la Francia e la Russia mantengono profondi legami culturali, economici ed strategici e ha commentato che la riunione con Putin è molto importante per cercare di combattere la minaccia del terrorismo. “Sarebbe utile scambiare informazioni di intelligence tra i nostri Paesi”, ha dichiarato Le Pen.
La candidata ha insistito che devono finire le sanzioni internazionali contro la Russia perché “non c’è motivo che giustifichi l’attuale atteggiamento ostile verso i russi […] Siamo il partito che sempre ha pensato che la Russia e la Francia devono non solo mantenere i rapporti ma continuare a svilupparli”.
I FINANZIAMENTI RUSSI
Un’inchiesta di Canal Plus sostiene che Marine Le Pen e il padre Jean-Marie Le Pen sono stati in contatto con Konstantin Malofeev, un imprenditore russo molto vicino a Putin. Secondo un dossier pubblicato dal sito francese Mediapart, il Front National aveva ricevuto finanziamenti da Mosca dal 2014 per circa 40 milioni di euro. Tra i “donatori” della causa euroscettica c’erano oligarchi e miliardari russi. Anche Alternativa per la Germania di Petry e la Lega Nord di Salvini sarebbero tra i beneficiari europei delle donazioni partite dalla Russia.