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Alatri, gli albanesi, i fratellastri e i nostri figli

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Marcare la differenza. Dire che se gli autori di un delitto, se non sono immigrati sono tuttavia diversi dalla maggior parte di noi, rassicura, fa stare bene la comunità.
In principio, per il massacro di Alatri si parlava dell’albanese, qualcuno parlava del “branco dell’albanesi”. Poi sono stati arrestati due giovani del posto, due “fratellastri”.
Ma se oggi sensibilità e cultura ci vietano di dire “negro”, per Ruggero Po anche sui “fratellastri” dovremmo cominciare a stare attenti. Ecco perché…

 

 

 

ECCO LE ULTIME PUNTATE DEL SENNO DI PO:

ELETRONICS BAN SUGLI AEREI PER GLI USA, COSA CAMBIA DAVVERO

Da domani nulla più degli smartphone può essere portato come bagaglio a mano se parti dagli otto aeroporti nella black list verso gli Stati Uniti. È quanto prevede il cosiddetto “Eletronics ban” varato dal presidente Donald Trump per ragioni di sicurezza.

Mario Savastano è il primo ricercatore dell’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini al CNR di Napoli. A lui, esperto di tutto ciò che riguarda il controllo a terra, Ruggero Po ha chiesto quanto siano sofisticati i macchinari per analizzarci fuori e dentro le borse, sopra e sotto i vestiti, compreso il “linguaggio del corpo”.

OMICIDIO D’IDENTITÀ, RUGGERO PO INTERVISTA CARLA CAIAZZO

Ruggero Po intervista Carla Caiazzo, la trentanovenne che all’inizio del 2016 è stata bruciata e sfigurata dal suo ex compagno mentre era incinta di 8 mesi. Per quel gesto Paolo Pietropaolo è stato condannato a 18 anni di carcere che sta scontando nel carcere di Cassino. Nonostante la tragedia che ha vissuto e le tante operazioni che è stata costretta a subire, la donna ha trovato la forza di reagire: ha messo al mondo sua figlia Giulia Pia, ha fondato l’associazione “Io rido ancora” e ha partecipato attivamente alla stesura del disegno di legge sull’omicidio d’identità presentato in Senato. Po la raggiunge mentre è in treno verso Napoli di ritorno da Roma. Ecco la sua intervista a Carla Caiazzo per l’audio-rubrica di Formiche.net “Il senno di Po”

OMICIDIO D’IDENTITÀ, ECCO IL PERCHE’ DI UN DISEGNO DI LEGGE TUTTO AL FEMMINILE

Introdurre nel codice penale una fattispecie di reato per chi sfigura un’altra persona prevede un iter complicato? Potremmo avere una norma del genere prima della fine della legislatura? A rispondere a Ruggero Po sono Laura Puppato, prima firmataria del disegno di legge in materia di omicidio d’identità. e Virginia Ciaravolo, criminologa, terapeuta e anima dell’associazione “Mai più violenza infinita”.

“È l’unico disegno di legge sottoscritto da tutte le senatrici rappresentative in quanto capigruppo, o vice capogruppo, di tutti i gruppi parlamentari politici presenti in Senato”, dice Puppato, spiegando che tutto è partito dall’iniziativa di donne coinvolte in fatti di cronaca, come Chiara Chiaiazzo, deturpata a Napoli.

Cosa vuol dire proseguire la vita con un’altra faccia? “Il volto è il principale strumento di comunicazione. Tutte le parti che lo compongono sono essenziali. Il nostro volto ci caratterizza e ci fa riconoscere dagli altri. È per questo che noi parliamo di omicidio di identità”, sottolinea la criminologa nell’audio-rubrica di Po.


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