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Geopolitica dell’incertezza. Il nuovo libro di Giancarlo Elia Valori

GIANCARLO ELIA VALORI, geopolitica

Giancarlo Elia Valori, Honorable de l’Académie de Sciences de l’Institut de France, ha avuto incarichi nelle più grandi imprese di Stato, è sopravvissuto alla fine delle partecipazioni statali e ricopre attualmente la carica di presidente della Holding La Centrale Finanziaria Generale S.p.A. e di presidente onorario di Huawei Tecnologies Italia.

Nel 1992 François Mitterrand lo insignì della Legion d’Onore per ricompensarlo di essersi adoperato per la liberazione di tre francesi catturati in Iran. Il libro pubblicato a marzo con  la casa editrice Rubettino, dal titolo significativo Geopolitica dell’incertezza, analizza con lucidità e chiarezza la realtà contemporanea sotto la lente della geopolitica intesa come analisi dei fatti di politica internazionale verificatisi al fine di prefigurare scenari politici futuri.

Se in storia si tratta di ricostruire i fatti e interpretarli ex post secondo l’insegnamento ciceroniano “Historia magistra vitae”, ha detto Valori durante la conferenza tenutasi a Fano il 29 dicembre scorso sul suo libro Geopolitica e Storia, nella geopolitica ci si domanda cosa bisogna fare nella storia per raggiungere certi risultati.

Valori inquadra il momento attuale nella fine della globalizzazione intesa come americanizzazione dovuta alla caduta dell’ Urss, nella tendenza alla crescita dei singoli nazionalismi, che porteranno, secondo l’autore,  alla disgregazione dell’Unione europea così come la conosciamo e alla ricostruzione di nuove aree strategiche. Tale fenomeno è, secondo il professor Valori,  irreversibile perché nasce dalla costituzione di una moneta unica troppo alta la cui concorrenza con il dollaro Usa ha portato le economie dell’Unione a una crisi che non sembra avere fine.  L’autore spiega ciò che gli è apparso chiaro sin dall’avvento dell’euro ovvero che la sopravvalutazione della moneta europea con il dollaro avrebbe comunque bloccato l’evoluzione delle economie europee  tutte impostate sull’esportazione.

Il nuovo libro offre un’analisi chiara di fenomeni che stanno accadendo con la prospettazione degli effetti che questi determinano, come ad esempio il quadro geopolitico determinato dalla Brexit. Secondo Valori la Brexit allontanerebbe la creazione del sistema euroasiatico; potrebbe favorire la separazione de facto della Ue dal quadro strategico della Nato e l’indebolimento delle trattative con gli Usa sul Ttip , Transatlantic trade and investment partnership, ovvero l’accordo di libero scambio in corso di negoziazione tra Unione europea e Stati Uniti d’America.

D’altra parte l’indebolimento dell’Europa comporterebbe una nuova configurazione del sistema euroasiatico, con l’integrazione tra Russia e Cina e la marginalizzazione dell’Unione europea come potenziale mediatrice con l’area araba dell’Opec, sia nei nuovi equilibri con l’Iran dopo il Joint Comprehensive Plan of Action sul nucleare, sia infine una sua possibile chiusura nei confronti del progetto cinese Silk and Road Initiative.

Altra parte molto interessante del libro è quella che riguarda la geopolitica della Federazione Russa. Mentre la Nato appare ormai priva di una strategia in Medio Oriente e nel Maghreb, restando ferma alla vecchia retorica del peace keeping, la Federazione Russa con le azioni in Siria si è dimostrata un avversario credibile dell’alleanza Atlantica.

Anche Israele ha riattivato i legami con Mosca ed è probabile che si manifesti un nuovo asse Mosca-Gerusalemme grazie anche agli investimenti russi e cinesi nell’hi-tech israeliano, il più evoluto al mondo.


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