Emmanuel e Brigitte Macron sono una coppia interessante che vale la pena di seguire attentamente anche per il contesto internazionale in cui si muovono. Lui – candidato del centrosinistra europeo – ha deciso di non inseguire il populismo, su temi e linguaggio, ma di affrontarlo a testa alta, rivendicando valori e ideali che sono alla base della nostra identità europeista. E lei lo ha tenuto per mano, per anni vicina nella formazione come insegnante di letteratura con il metodo robusto della scuola dei gesuiti, poi nella vita privata, e ancora nell’ascesa al potere fin da quando nel gruppo Rotschild lui ha dimostrato di essere molto preparato, e proprio per questo è accusato ora dai cialtroni della politica di essere troppo liberista. Diciamocelo senza troppa enfasi ma non c’è dubbio che sia così: il risultato del giovane francese – con accanto la sua professoressa e moglie che rilegge i discorsi, controlla gli articoli usciti sulla stampa, accoglie i giornalisti per le interviste e collabora alla scrittura del programma – è straordinario.
Un risultato che rappresenta una nuova speranza per il progetto europeo e una lezione per tutti, noi italiani inclusi: bisogna avere il coraggio di difendere ciò in cui crediamo in maniera netta, senza ambiguità. E in politica ciò che lega Italia e Francia è la profonda difficoltà dei partiti tradizionali: i vari candidati di destra, di centro e di sinistra non convincono più il popolo, le cittadine e i cittadini che chiedono risposte ai problemi complessi della contemporaneità e non narrazioni o una ossessiva quotidianità delle diatribe di un partito o le spiate dai buchi della serratura del personaggio politico di turno.
Servono metodi nuovi e anche nuovi approcci, una diversa modalità di accoglienza e di apertura verso una società che è cambiata profondamente, a fronte di partiti rimasti, spesso, uguali a loro stessi e immutabili. Il ventilatore del fango contro la coppia Macron gira vorticosamente, ma gli schizzi pare non li colpiscano più di tanto: tutto fa supporre che Macron avrà la meglio, forte anche dell’appoggio di Fillon e Hamon e, dunque, di un riconoscimento del suo valore anche dagli altri candidati sconfitti,
Ma guardando all’Italia siamo consapevoli che tutto il progressismo europeo dovrà affrontare una profonda riflessione sulla propria identità, sulla connessione perduta con i cittadini e sulle modalità per ripristinare un dialogo efficace e vero. Insomma dalla futura coppia dell’Eliseo, dell’ex ministro francese apprezziamo anche che dica “Brigitte non sarà nascosta dietro di me. Lei sarà al mio fianco”.