E’ Emmanuel Macron il favorito alle elezioni presidenziali in Francia. E’ questo il succo politico del primo turno tenutosi domenica 23 aprile. Macron è risultato primo battendo il leader del Front National Marine Le Pen. Ma quali sono le idee e le proposte del candidato liberal-centrista a capo nel neonato movimento En Marche? Ecco in dettaglio il programma dell’ex ministro dell’Economia nel governo Valls che andando oltre la destra e la sinistra, ma non volendosi neppure definire un centrista, ha scompaginato gli assetti politici della Francia: non vanno al secondo turno delle presidenziali i candidati dei due partiti che hanno fatto la storia francese, ossia i Repubblicani di Fillon e il Partito socialista che candidava Hamon. Ma vediamo ora punto per punto il programma di Macron.
EUROPA
Macron è stato il più convinto europeista tra i candidati alla presidenza della Repubblica francese. Oltre alla proposta di un mercato comune dell’energia e del digitale, ha aggiunto nel suo programma anche l’estensione del progetto Erasmus, in modo da mandare ogni anno fino a 200mila studenti francesi all’estero. Il candidato liberal-progressista (non vuole chiamarsi centrista, dicono nel suo staff) ha proposto anche la creazione di un fondo comune di difesa che dovrebbe avere l’obiettivo di finanziare gli equipaggiamenti militari comuni e l’istituzione di un quartier generale europeo permanente oltre alla previsione di una forza di 5000 uomini-sentinella alle frontiere.
CONTI PUBBLICI
Il leader di En Marche! si è assunto l’impegno di rispettare il mantenimento del deficit/Pil al 3% e degli accordi di Schengen ma anche di ripristinare l’asse franco-tedesco, l’unico modo per ricostruire un’Unione che dopo la crisi non è riuscita a ripartire lasciando dietro di sé una disoccupazione di massa che mina l’avvenire della gioventù non solo francese ma di tutti i Paesi membri.
PENSIONI
Macron ha spiegato che renderà il sistema pensionistico più equo e uniforme, pur senza toccare l’età pensionabile. Una visione che si contrappone in maniera stridente a quella dei suoi più diretti avversari Le Pen e Fillon (che non ha superato il primo turno), che vorrebbero rispettivamente abbassarla e alzarla. L’ex ministro dell’Economia nel governo Valls vuole innanzitutto allentare le grosse differenze tra le pensioni degli impiegati statali e quelli privati, mantenendo l’età pensionabile a 62 anni e instaurando un regime unico, che sostituisca i 37 attualmente vigenti. Il nuovo sistema sarà calcolato in base all’aspettativa di vita.
LAVORO
In tema di occupazione, il piano di Macron prevede di penalizzare i datori di lavoro che usano troppi contratti a breve termine, spingendo per il ricorso all’indeterminato soprattutto nei quartieri più disagiati. Altre novità riguardano l’addio alle 35 ore settimanali per i giovani, la soppressione dei contributi per la disoccupazione e per la malattia a carico del lavoratore, il taglio netto – 10 punti percentuali – delle tasse per le aziende che assumono col salario minimo (SMIC).
I SUSSIDI
La riforma del lavoro passa anche attraverso alcune modifiche relative al regime di sussidi di disoccupazione: Macron vuole allargare il diritto all’assegno anche ai lavoratori dimissionari una volta ogni cinque anni. Il sussidio non sarà più versato se il disoccupato dovesse rifiutare più di due offerte di lavoro giudicate “decenti”, ovvero dallo stipendio inferiore a non più del 20-25% al massimo rispetto a quello del precedente impiego. In linea generale, l’obiettivo finale leader di En Marche! è di riportare il tasso di disoccupazione (attualmente al 9,7%) al 7% entro il 2022.
ECONOMIA
Per spingere la crescita, Macron ritiene che sia indispensabile un piano di investimenti pubblici da 50 miliardi con due destinazioni principali: lo sviluppo delle competenze – 15 miliardi serviranno a finanziare la formazione, in particolare di un milione di giovani poco qualificati e un milione di disoccupati, anch’essi a bassa qualificazione – e la transizione energetica per lo sviluppo di un’economia sempre più moderna ed eco-sostenibile. Sull’altro piatto della bilancia c’è il freno all’aumento della spesa pubblica per 60 miliardi.
IMPOSTE
Macron prevede inoltre un alleggerimento della pressione fiscale pari a circa 20 miliardi (un punto di Pil), diviso in parti eguali tra imprese e famiglie. Per le aziende è annunciato un taglio dell’imposta sulle società, che dovrebbe passare dal 33,3% al 25%, allineandosi alla media europea.
SANITÀ E ISTRUZIONE
Sul fronte sanitario il leader di En Marche! ha in mente il rimborso al 100% delle spese per occhiali, apparecchi dentali e auditivi da qui al 2022. Un piano da 5 miliardi che prevede anche il raddoppiamento delle case di cura sul territorio, per sopperire al fenomeno dei “deserti medici”.
Per quel che riguarda l’istruzione, Macron vuole riformare la scuola investendo di più sulle periferie e pagando meglio gli insegnanti. Promette la creazione da 4.000 a 5.000 cattedre e di ristabilire le classi bi-lingue. Per la cultura invece propone un assegno da 500 euro per gli under 18, finanziati dallo Stato e dalle grandi multinazionali.
AMBIENTE E BIOETICA
Sul fronte ambientale, il programma di Macron oltre all’abbandono del nucleare promette un investimento da 15 miliardi per finanziare la sostituzione dei veicoli inquinanti attraverso un incentivo da 1.000 euro per chi acquista un altro veicolo, nuovo o di seconda mano, meno inquinante.
Sulla bioetica, il leader centrista vuole concedere il riconoscimento giuridico ai figli nati da maternità surrogata all’estero.
VITA PUBBLICA E DEMOCRAZIA
Macron propone una legge di moralizzazione della vita pubblica. Sarà vietato ai politici di occupare posti nei cda delle aziende e i parlamentari dovranno dichiarare al fisco tutte le loro attività remunerative, comprese le indennità. Non solo. Macron ha espresso la volontà di ridurre di un terzo il numero dei parlamentari stessi, “non tanto per risparmiare soldi quanto per esigenze di trasparenza ed efficienza”.
SICUREZZA
Sul tema della sicurezza, Macron vuole creare 10.000 posti di lavoro in più nella polizia, ripristinando la figura del poliziotto di quartiere “police de sécurité quotidienne” che era stata soppressa da Nicolas Sarkozy. Non è invece prevista una riforma del sistema giudiziario, ma la creazione di 15.000 posti in più per i detenuti nelle carceri di tutto il Paese. Macron propone inoltre un aumento del budget dedicato alla Difesa pari al 2% e la creazione di centri penitenziari per i foreign fighters.
ANTI TERRORISMO
Sul fronte terrorismo, il programma di Macron prevede una svolta nella cultura dell’integrazione. Rispetto alle polemiche sulla legge del 1905 e sulla laicità dello Stato, il candidato di En Marche! ha garantito che «il velo non sarà vietato all’università». L’ex Ministro dell’Economia si è anche detto contrario alla “déchéance de nationalité”, ovvero alla possibilità di ritirare la nazionalità francese a un cittadino indegno o sleale, in caso soprattutto di legami con il terrorismo islamico.