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Cosa fa il governo italiano per il Venezuela

La crisi socio-economica in Venezuela è grave, il saldo dei morti durante le proteste dell’opposizione e l’Italia non può, e non vuole, restare ferma a guardare.

Il Parlamento italiano e il governo sono all’opera per sostenere circa 150mila italiani che vivono in Venezuela. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha annunciato un piano di emergenza. “Auspichiamo che la crisi in Venezuela si risolva nel rispetto dei diritti umani, inclusi i diritti politici e civili dell’opposizione”, ha dichiarato Alfano durante un intervento con le Commissioni Esteri di Camera e Senato, riunite per discutere i principali sviluppi in materia di sicurezza e politica internazionale. “Nel frattempo – ha aggiunto il ministro – abbiamo predisposto un piano di rafforzamento dell’assistenza ai circa 150.000 italiani che vivono in Venezuela, con l’integrazione di un milione di euro in aiuti, generi di prima necessità e medicinali. Purtroppo, registriamo un difficile dialogo con le autorità del Paese che al momento negano l’esistenza di problemi”. Difficoltà che avevano riscontrato anche il senatore Pierferdinando Casini in una visita ufficiale a Caracas a dicembre del 2016 (qui l’intervista) e l’onorevole Renata Bueno (qui l’intervista).

POSIZIONE ISTITUZIONALE

In una conversazione con Formiche.net, Lia Quartapelle (Pd), componente della commissione Affari Esteri della Camera e ricercatrice presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi), ha spiegato che il ministro Alfano si è reso disponibile per un’informativa sulla posizione del governo riguardo la crisi in Venezuela e gli ultimi scontri tra le forze dell’ordine e l’opposizione al governo del presidente Nicolás Maduro. Alfano sarà in missione con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Uruguay e in Argentina.

“La nostra posizione istituzionale è che la proposta del presidente Maduro di formare un’assemblea costituente va contro gli sforzi della mediazione internazionale, che cercano di aprire un canale per la realizzazione di nuove elezioni”, ha detto Quartapelle.

L’ASSENZA DEL M5S

Sul Movimento 5 Stelle, che più volte si è pronunciato sul caso venezuelano – e a marzo ha inviato una delegazione a Caracas -, Quartapelle sottolinea che i parlamentari erano assenti durante l’incontro con il ministro Alfano: “Loro, a differenza di quelli che accusano, non sono assidui in Commissione. Non vengono quasi mai, ma parlano anche a sproposito fuori dalle istituzioni. Questo squalifica molto il loro impegno”.

GIOVANE MUSICISTA UCCISO

Dopo l’assassinato del 17enne Armando Cañizales, membro dell’Orchestra Sinfonica Giovanile Simón Bolívar, durante una manifestazione dell’opposizione a Caracas, Quartapelle ha postato un tweet con la notizia: “Ancora dal Venezuela. Mentre il #M5S oggi ha provato a dire che loro mica sono amici di Maduro. Patetici, se la situazione non fosse grave”.

In un articolo pubblicato sul Foglio si legge che durante l’incontro dei parlamentari del M5S e la comunità italiana a Caracas, Ornella Bertorotta, portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato, ha detto: “Insomma, pensate che anche in Italia si sta male, ci sono tanti giovani senza lavoro a causa delle scriteriate politiche del governo Renzi, abbiate un po’ di empatia. E diciamo che ci sono anche cose buone in Venezuela come il programma di musica nelle scuole”. Lo stesso programma di musica a cui apparteneva Cañizales, il giovane ucciso durante la manifestazione del 3 maggio.

FONDO DA UN MILIONE DI EURO

Sull’adeguamento delle pensioni per gli italiani che vivono a Caracas – e che vedono svalutate le proprie pensioni di circa il 650 per cento a causa del cambio di valuta controllato dallo Stato -, Quartapelle segnala l’accordo raggiunto per un nuovo calcolo (qui le informazioni). Il governo italiano ha anche stanziato un milione di euro per l’assistenza dei cittadini, cui verranno forniti cibo, medicine e altri generi di prima necessità (qui il racconto di Formiche.net sull’odissea per trovare farmaci in Venezuela). Mentre per Ornella Bertorotta qualsiasi pronunciamento da parte di un governo straniero sulla crisi in Venezuela è ingerenza negli affari interni di un Paese, Quartapelle pensa che è un “dovere prendere posizione per la difesa dei diritti umani e civili di tutti i venezuelani, a cominciare da quelli dell’opposizione”.

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