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Ecco la stangata fiscale dietro il reddito di cittadinanza a 5 stelle

Alessandro Di Battista, reddito di cittadinanza

A distanza di due anni, il M5S precisa ulteriormente le coperture per quella che è la sua mercanzia più pregiata, di quelle che si espongono con orgoglio nei mercatini delle pulci e nei mercati rionali: il reddito di cittadinanza. Come si evince da una tabella elaborata dal Sole (in basso), si tratta di “tanta roba”, in alcuni casi con palesi effetti allucinogeni, in altri gli importi recuperati sono del tutto fantasiosi. Ma tant’è. Soprattutto, la nuova versione delle coperture prevede una bella stangata fiscale per i “ricchi”.

Alcune voci di copertura sono tali in applicazione del principio della famigerata Robin Hood Tax di tremontiana memoria. Detto in parole povere, si tratta di misure che finirebbero traslate a valle sui contribuenti, che sarebbero i soggetti realmente incisi dalla manovra. Ad esempio, “aumento di tassazione di banche ed assicurazioni”, per due miliardi, mediante riduzione della percentuale di deducibilità degli interessi passivi. Detto incidentalmente, visto che le banche stanno al mondo con la raccolta, cioè pagando interessi passivi ai propri creditori/depositanti, questa misura finirebbe dritta in aumento dei tassi attivi (cioè quelli sui prestiti a imprese e famiglie) e commissioni, ad esempio quelle di tenuta conto.

Vi è poi l’aumento secco delle imposte per i soggetti a maggiore reddito, mediante intervento sulle tax expenditures cioè la riduzione di detrazioni/deduzioni ai redditi più alti, che secondo i grillini dovrebbe fruttare ben 5 miliardi di euro. Auguri. Vi è poi, nella stessa categoria, una sorta di doppione mal scritto, “revoca delle detrazioni ai redditi superiori a 90 mila euro annui”, che dovrebbe fruttare 300 milioni. Ribadiamolo: questi sono aumenti di imposta, che eserciterebbero un effetto depressivo sull’attività economica.

Altra voce molto corposa, per 5 miliardi, è quella relativa ad uno strano coacervo che somma il divieto di cumulo pensionistico per redditi di lavoro autonomo e dipendente, di fatto rubando la relativa contribuzione agli interessati, visto che siamo in regime contributivo; tagli ad organi costituzionali ma soprattutto taglio ai dividendi di Banca d’Italia e Inps. Ora, se i grillini avessero un minimo di dimestichezza con la materia (spoiler: non sanno di che parlano, in realtà), dovrebbero essere consapevoli che ogni taglio di questo genere si risolve in un parallelo aumento di deficit pubblico, se non altrimenti coperto, perché quei dividendi finiscono al Tesoro. Se quest’ultimo dovesse girare quei fondi a finanziare misure di welfare, ecco che si formerebbe un bel buco. Uh.

Ci sono poi misure molto “grilline” ma di facciata e bandiera, come il taglio delle auto blu e di altre voci minori di spesa, tra cui spicca per bizzarria il risparmio di “ben” 29 milioni che deriverebbe dalla eliminazione dei contributi statali per le intercettazioni, cioè la somma che lo Stato paga agli operatori telefonici. Vabbè.

Ah, c’è anche una spruzzatina di spending review, con 2,5 miliardi di risparmi da Consip (auguri), e un miliardo da maggior tassazione di giochi d’azzardo, che consegnerebbe il settore alla criminalità organizzata. Ma i grillini sono fatti così: sono puri ed economicamente analfabeti. Come ad esempio non smette di ricordarci Alessandro Di Battista, che ripete ossessivamente la canzoncina sul governo che “trova 20 miliardi per salvare le banche” (e forse anche debitori e creditori delle medesime: sai, Dibba?) ma non cifra analoga per il reddito di cittadinanza. Col piccolo particolare che uno è importo una tantum ed il secondo sarebbe ricorrente.

Le coperture sono cambiate, rispetto a tre anni addietro: ad esempio oggi non c’è più il maxi taglio alla Difesa, che avrebbe finito con l’intaccare le spese per il personale. Facciamo progressi, no? Ma proprio perché facciamo progressi ci stiamo avvicinando allo scenario in cui la misura verrebbe coperta con un forte aumento di pressione fiscale e contributiva (vedi divieto di cumulo). Ecco, ci siamo quasi, a prendere coscienza che i miracoli non esistono. Ah, ovviamente per tutto quello che manca alla lista della spesa verrebbe in soccorso la stampa di moneta, quando saremo usciti dall’euro.

Avanti su questa traiettoria, comunque: l’Italia come gigantesco Campo dei Miracoli dove demagoghi analfabeti attirano una popolazione che paga la propria credulità di lungo corso. In questo senso, i grillini sono l’ultima e forse definitiva metastasi che va a colpire un organismo ormai stremato.

Coperture-reddito-cittadinanza-M5S

Il commento completo su Phastidio.net


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