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Chi è Francesco Nevoli, il candidato che ha vinto le comunarie M5S a Taranto

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A Taranto l’avvocato Francesco Nevoli, salvo clamorose sorprese, sarà il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle. Nevoli ha vinto le “comunarie”, le consultazioni organizzate per scegliere il sindaco grillino, e ha ricevuto l’avallo ufficiale del blog di Beppe Grillo. Possibili contestazioni, però, potrebbero giungere dai contendenti di Nevoli, che hanno dato vita a una pre-campagna elettorale conflittuale, in cui i grillini si sono spaccati in tre gruppi. Quarantasei anni, un’avviata carriera forense, Francesco è il figlio di Mimmo Nevoli, ex socialista e assessore ai lavori pubblici in una giunta di centrodestra.

La sua ascesa nel mondo associazionistico e politico è cominciata nel 2012, ai tempi del sequestro dell’Ilva, con la nascita del Comitato Liberi e Pensanti. Nevoli ha una storia professionale molto legata ai comitati ambientalisti. Ha difeso, per esempio, i 21 attivisti che si erano opposti al trasferimento dei rifiuti della Campania alla discarica Italcave. Ma non solo: qualche anno fa ha difeso anche i funzionari comunali accusati di peculato per l’inchiesta “matite d’oro”. Il Manifesto sottolinea la sua vicinanza con il mondo operaio, area Fiom e, ovviamente, con gli attivisti tarantini. Come parte del comitato Liberi e Pensanti è stato fino al 2016 il promotore del “controconcerto” del Primo maggio, organizzato nella città dell’Ilva in concomitanza con il concertone di Cgil, Cisl e Uil a Roma. Quest’anno la “tradizione” si è interrotta, proprio a causa della campagna elettorale tarantina.

SFIDA A TRE FRA EX AMICI DEI MEETUP

La sua designazione, comunque, è stata tutt’altro che serena. Nella città dell’Ilva, da anni incubatrice di vari comitati, i grillini sono attivi da tempo, anche se sotto vari simboli, confluiti negli Amici di Beppe Grillo Taranto. C’è appunto il comitato Liberi e Pensanti, il gruppo che ha sostenuto Nevoli. Anche grazie a loro, l’avvocato ha raccolto 107 voti, contro i 97 di Bartolomeo Lucarelli di Taras in Movimento. Tutto ciò al termine di una competizione velenosa, in cui ha giocato un ruolo centrale anche Alessandro Bello (Taranto Pentastellata), fino a un certo punto in corsa anche lui per la leadership. Pochi giorni prima delle consultazioni però ha deciso di convergere su Lucarelli. Una mossa non gradita da Nevoli e dal suo staff, che hanno fatto partire una segnalazione allo stesso Grillo, denunciando la formazione di una “cordata”, proibita dalle regole del M5S.

L’accusa dell’entourage di Nevoli nei confronti di Lucarelli e Bello è stata esplicita, ed è giunta in un’intervista a margine dell’ultima conferenza stampa del gruppo Liberi e Pensanti. “Nevoli è stato scelto all’unanimità dal meetup Amici di Beppe Grillo – ha detto Federico Catucci, braccio destro del candidato, attaccando gli avversari – Dopo i nostri tentativi di fare unione con vari soggetti, hanno prevalso logiche distanti dalle nostre. Il nostro candidato non mira a una poltrona”. Poi ha aggiunto: “C ‘è qualcuno che è uscito dal gruppo perché ha colto l’idea di non potere essere candidato a sindaco. Per interessi di poltrona un gruppo si è allontanato dal bene di Taranto”.

Lucarelli ha replicato di essere iscritto al meetup dal 2009, sottolineando che il suo attivismo “non possa essere messo in discussione”, e ora non è scontato che i suoi sostenitori siano disposti a mettere da parte i rancori per sostenere Nevoli.

LO SPETTRO DI GENOVA ALEGGIA A TARANTO 

Insomma l’atmosfera è ancora elettrica e ci si chiede come in un clima del genere il Movimento 5 Stelle possa gestire una campagna elettorale complicata, con ben 14 aspiranti alla carica di sindaco. Se lo chiedono sicuramente anche i vertici grillini, e a Taranto qualcuno evoca addirittura il fantasma di Genova, dove Beppe Grillo in persona ha sconfessato l’esito delle comunarie, in cui aveva prevalso il candidato sgradito ai piani alti del Movimento, Marika Cassimatis.

In realtà a Taranto la situazione appare un po’ meno complicata, non cos’altro perché Grillo ha concesso il simbolo. Certo, una dei big del partito in Puglia, l’europarlamentare Rosa D’Amato, di cui Lucarelli è stato assistente, esce senz’altro ridimensionata dall’esito della comunarie e malgrado la mano tesa di Nevoli agli avversari, il clima resta molto teso. Del resto, che i veleni non siano acqua passata, sembrano confermarlo le dichiarazioni che la D’Amato ha rilasciato a Taranto Buonasera, nelle quali, stuzzicata sui trascorsi di Lucarelli alla Margherita, invita a “preoccuparsi di chi è apparentato con la vecchia politica e ha avuto incarichi da essa”. Allusione che pare diretta proprio al candidato a sindaco.

 



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